Luciani Beato il prossimo anno, il cardinale Stella lo lascia intuire

Postulatore della causa, ha partecipato alla presentazione della prima biografia del Papa e alla visita nella casa natale a Canale d’Agordo

Papa Luciani sarà Beato il prossimo anno. Ma l’annuncio potrebbe essere dato da Papa Francesco già nei prossimi mesi. Lo si è intuito a margine dell’apertura al pubblico della casa natale di Albino Luciani, ieri a Canale d’Agordo. Visita preceduta e seguita da due convegni per la presentazione della prima biografia completa su Giovanni Paolo I, mille pagine sintesi di una lunga ricerca di Stefania Falasca, don Davide Fiocco e Mauro Velati, e del volume “Indimenticabile. I 33 giorni di Papa Luciani” di Antonio Preziosi.

Né il cardinale Beniamino Stella, postulatore della causa di canonizzazione di Luciani, né la vicepostulatrice Stefania Falasca, hanno azzardato date per un evento tanto atteso in Veneto, ma anche nel mondo, come in America Latina. E proprio da Buenos Aires arriva il miracolo che porterà Luciani agli onori degli altari. A dare il benvenuto, ieri a Canale c’erano il vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni, che ha confessato la sua commozione, e il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, che ha annunciato l’inaugurazione della casa natale quando si concluderà la ristrutturazione interna ed esterna, da parte della diocesi che ne ha la proprietà ed il Comune. Ma chi era Albino Luciani da piccolo, nato così fragile che subito si temette per la sua vita?

«Un bambino abbastanza irrequieto, che non sta fermo un minuto, che a volte si lancia in giochi pericolosi e, perciò, un bambino come tanti; al contempo, egli era già da piccolo attaccato ai libri e desideroso di leggere e di studiare, diventando ben presto uno dei più bravi della scuola», così lo ha ricordato il card. Stella alla presenza tra gli altri del sindaco di Canale, Flavio Colcergnan, del suo collega di Pieve di Soligo, Stefano Soldan e di numerosi pronipoti di Luciani. Il bambino, però – ha ricordato ancora Stella – dimostrò subito una tempra forte, ad esempio portando al pascolo pecore e mucche. Suo padre faceva l’emigrato in Francia.

«In una lettera, che poi il futuro Papa conserverà per sempre nel portafoglio e considererà un vero testamento per la vita, suo padre gli scrisse: “Spero che quando sarai prete, starai dalla parte dei poveri, perché Cristo era dalla loro parte”. Nel modo in cui Luciani ha vissuto l’essere Pastore del Popolo di Dio c’è un riverbero di quelle parole, nonché un filo diretto che lo lega all’attuale Magistero di Papa Francesco».

La biografia ripercorre anche l’episcopato di Luciani a Vittorio Veneto e il patriarcato a Venezia, nonché i 33 giorni da pontefice. Momenti a volte difficili, come in laguna, «in un tempo e un contesto ecclesiali – ha sottolineato Stella – segnati da profonde divisioni e da un clima incandescente». Ma anche in queste circostanze «si ricorda soprattutto la sua capacità di ascolto delle persone e delle situazioni, nonché di equilibrio nel governo pastorale». Il Conclave ha avuto poche esitazioni a scegliere subito proprio lui, Luciani: «Per due aspetti che lo contraddistinguevano – ha evidenziato il postulatore – la semplicità e la vicinanza al popolo».

I pochi giorni del Pontificato, come il libro mette in evidenza attraverso molteplici testimonianze, bastarono perché Luciani colpisse l’opinione pubblica; egli conquistò il cuore del Popolo di Dio per la sua genuinità, la chiarezza del linguaggio, il sorriso cordiale che era espressione della sua naturale empatia. Presentando il libro di Preziosi, il cardinale ha sottolineato come Luciani fosse sensibile alla materia della trasparenza economica e dell’integrità morale nella gestione amministrativa: «Cosa che avrebbe potuto disturbare non poco. Naturalmente, ciò scatenò una serie di teorie – ha ammesso il cardinale – condite di elementi fantastici sulla sua morte. D’altra parte, Luciani già a Vittorio Veneto aveva dimostrato tutta la sua severità su questi temi.

«La biografia racconta brevemente il caso del risanamento di un debito della diocesi di Vittorio Veneto contratto a causa dell’incauto affidamento di due sacerdoti nei confronti di un faccendiere; Luciani intervenne con celerità e severità, rimuovendo i sacerdoti dall’incarico e facendo restituire i soldi a tutti i fedeli che erano stati danneggiati».

La chiesa di Canale si è riempita di devoti per ascoltare i protagonisti della biografia. Tra loro anche i pellegrini di Pieve di Soligo, accompagnati da mons. Giuseppe Nadal. Fra loro, in incognito, anche il benefattore che ha messo a disposizione della diocesi di Vittorio Veneto la somma necessaria per l’acquisto e le prime opere di consolidamento della casa. –
 

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