«L’ufficio postale di Sois va riaperto»

Il sindaco Massaro chiede di conoscere i problemi che hanno portato alla chiusura. «Pronti a trovare una soluzione»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. «L’ufficio postale di Sois non deve chiudere. Le Poste dovranno trovare il modo di garantirne la riapertura al più presto».

Questo quanto promette il sindaco Jacopo Massaro che ieri mattina è stato in “visita” all’ufficio postale della frazione che da domani sarà chiuso. Per quanto tempo? La società non lo fa sapere, lasciando così intendere che il provvedimento, che dovrebbe essere nato per questioni di sicurezza, in realtà potrebbe essere definitivo.

Massaro si è presentato accompagnato dal consigliere Orso Grigio e in contatto telefonico con l’altro consigliere, Andrea Cervo. «Sono andato a dare un'occhiata per capire i motivi di sicurezza che hanno imposto questa chiusura repentina dello sportello e mi sono confrontato con i residenti», precisa il primo cittadino che sottolinea come l’ufficio di Sois sia importante «perché serve anche altre frazioni come Bes, Salce e Giamosa e poi perché i residenti sono per lo più anziani e non sono così vicini a Belluno da poterci venire a piedi».

Sui motivi per cui lo sportello ha chiuso i battenti, il sindaco non si pronuncia anche se «si mormora che sia a causa dell'ingresso alle Poste che dà su una strada stretta e quindi c’è il rischio che i clienti uscendo possano essere “stirati” da un’auto che passa. Se è questo il motivo», anticipa Massaro, «si può superare tranquillamente e il Comune può intervenire con delle fioriere o altro. Ma se invece sono altri i motivi e la sede non è sicura, allora possiamo trovare un’altra sistemazione. Insomma, una soluzione si trova ed è per questo che invito le Poste a farmi conoscere i motivi della chiusura, noi siamo disponibili a superare le problematiche», annuncia Massaro che della decisione di Poste spa ha saputo soltanto ieri.

Ma per le associazioni dei consumatori bellunesi questa scelta della società postale è soltanto un altro tassello che va a comporre quel puzzle dove pian piano si intende depauperare il territorio dei servizi specialmente in periferia, «alla faccia della tanto decantata specificità», dicono Guido Mattera di Federconsumatori e Giovanni Lussato della Lega Consumatori. «Ancora una volta si continua a ragionare in montagna come se si fosse in pianura» dice Mattera, «non pensando che qui non tutti hanno l’Adsl, non tutti hanno l’auto e dei figli che possono accompagnarli ovunque». Della stessa idea anche Lussato: «Siamo alle solite, pian piano quegli enti che dovrebbero garantire dei servizi li stanno togliendo, a scapito di un territorio che già soffre di molti deficit e che rivendica ogni giorno la sua specificità».

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