Luigina: «Zero stipendio lo faccio solo per passione»

Da sola gestisce l’unico esercizio di Andraz, frazione di Livinallongo con 60 abitanti «La gente mi vuole bene. I bilanci? Diciamo che riesco appena a coprire le spese»
Di Lorenzo Soratroi

LIVINALLONGO. Un negozio per 60 abitanti. Il caso di Andraz, piccola frazione ai piedi del Passo Falzarego, dove Luigina da sola gestisce la piccola rivendita di generi alimentari ed il bar:«Mi pago le spese. Il mio stipendio non esiste».

Margherita Casaril, per tutti Luigina, originaria di Gosaldo, è arrivata ad Andraz nell’ormai lontano 1967, quando aveva appena 17 anni. Faceva la cameriera al piccolo Albergo Edelweiss allora di proprietà di Bruno Trebo, sindaco di Livinallongo dal 1970 al 1980, presidente per ben 48 anni della Riserva di Caccia e fondatore dell’Union dei Ladins da Fodom. Allora la struttura era un frequentato albergo con il suo bar e già ospitava il piccolo negozio di alimentari, utilizzato prevalentemente dagli abitanti della frazione. «In estate», ricorda Luigina, «lavoravano qui tre dipendenti. La signora Emilia faceva la cuoca. Venivano molti turisti».

Con gli anni Bruno e la moglie Emilia ( che non avevano figli ) abbandonarono l’attività ricettiva, mantenendo però tenacemente fino in età avanzata il negozio e il bar, vero e proprio ritrovo soprattutto dei cacciatori che da Trebo si riunivano per parlare e discutere, ovviamente, di caccia.

Luigina è rimasta per oltre 40 anni al fianco dei coniugi Trebo, presenza preziosa, come una figlia, tanto che, racconta lei stessa, «un giorno mi hanno chiesto se volevo continuare io l’attività. Ho capito che avevano piacere sapere che il bar e il negozio non sarebbero morti con loro. Non è stata una decisione facile, perché anch’io sono da sola. Ma alla fine ho detto di si».

Così da ormai quasi 10 anni Luigina gestisce da sola negozio e bar per la gente di Andraz. «Non è facile andare avanti», racconta, «ma basta sapersi organizzare. In stagione apro il bar alle 6.30; fuori stagione un po’ più tardi, verso le 6.45».

E con esso ovviamente il negozio, al quale si accede da una piccola porta a fianco del bancone. «La mattina la gente viene a fare la spesa. Il pane e il latte principalmente. Al pomeriggio vengono gli habitue per bersi “l’ombra”, fare la partita a carte e quattro chiacchere».

Per Luigina non esiste un orario. Il suo è un vero e proprio servizio per i 60 abitanti di Andraz e alle volte per qualche turista. «Si, la gente di Andraz mi vuole bene, perché sa che alla fine io offro loro un servizio. In questi ultimi anni tanti vanno a fare la spesa nei centri commerciali. E lo capisco. Tutti cercano di risparmiare, perché nei piccoli negozi non si riesce certo a praticare gli stessi prezzi concorrenziali. Ma qui sanno che possono trovare quello che gli manca, perché cerco di tenere gli articoli più richiesti. Apro presto alla mattina e così chiudo alla sera, perché comunque le ore che faccio tra bar e negozio ogni giorno sono tante. I bilanci ? Diciamo che riesco a coprire le spese di manutenzione e conduzione della struttura. In tutto questo il mio stipendio non esiste. Ma va bene anche così. Ho sempre avuto passione per questo lavoro e così continuerò a farlo finché sarò capace».

Come spesso succede, il bar diventa anche un luogo di aggregazione: per fare “paese”. Luigina ricorda ancora l’inverno di precipitazioni record 2013 – 2014, quando le strade e le vie di comunicazione rimasero chiuse per giorni. «Alla sera la gente veniva qui per stare insieme, dopo una giornata passata a spalare. Era un modo per sentirsi uniti, per tenersi su vicendevolmente il morale». E funzionava meglio della televisione o dei social network.

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