Luisa va in tv per trovare la mamma biologica

La falcadina si è rivolta a “Chi l’ha visto?”: «La mia è una famiglia serena  ma ho voglia di conoscere questa donna anche in forma anonima»
FALCADE. Si chiama Luisa Velluti, ha 29 anni ed è nata il 6 marzo 1988 nell’ospedale di Montebelluna. Vive, da quando aveva pochi mesi, a Falcade con la sua nuova famiglia, quella che l’ha scelta e adottata. Ma Luisa ha sempre voluto conoscere la sua mamma biologica e da quando è diventata maggiorenne ha cominciato a cercarla.


La sua storia è stata raccontata l’altra sera a “Chi l’ha visto?”, con un servizio registrato nella valle del Biois, presentata come un luogo magico e splendido avvolto dai colori autunnali.


Luisa vive a Falcade con i nuovi genitori Lori e Secondo, lavora in un salone di parrucchiera insieme con la mamma e ha una vita piena e felice.


Ma le è rimasto questo rovello a cui ha cercato di dare una risposta. Ha raccontato di aver seguito i canali ufficiali per ottenere delle informazioni sulla madre biologica. Qualcuno le ha detto che il suo nome era quello dell’ostetrica che l’ha fatta nascere. È riuscita a rintracciare la donna, la sua omonima, che però ha negato di essere quella che ha seguito il parto. E le ha detto di non conoscere nessun’altra ostetrica di nome Luisa che lavorasse allora all’ospedale di Montebelluna.


E così non è rimasto che rivolgersi al Tribunale dei minori di Venezia, cosa che è consentita dalle leggi più recenti. Il tribunale ha fatto le sue ricerche, ha trovato la donna individuata come la madre biologica e l’ha convocata. Ma lei non si è presentata all’udienza e anche questa strada è finita lì.


A quel punto non è rimasto che rivolgersi a “Chi l’ha visto?”.


Luisa è una bella ragazza, capelli biondi e occhi azzurri, una infanzia perfetta e una vita felice, come ha raccontato alla giornalista della trasmissione di Rai 3.


«Ho una famiglia serena, a loro non ho mai nascosto il mio desiderio di trovare chi mi ha messo al mondo. Non voglio chiedere nulla a questa donna, voglio solo conoscerla. Anche in forma anonima, naturalmente, se lei non vuole che la sua famiglia sappia quello che è successo».


Quando il tribunale dei minori di Venezia le ha comunicato che la donna non si era presentata in udienza «è come se mi avessero chiuso una porta in faccia, ma non ho intenzione di fermarmi qui», ha ricordato. Se il parto è avvenuto nell’ospedale di Montebelluna, sembra abbastanza logico pensare che la donna sia della zona o comunque della provincia di Treviso.


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