L’Ulss di Belluno si prepara con Novavax per convincere tremila scettici
Scende la richiesta di tamponi, gli orari degli hub pubblici rimodulati al ribasso. Entro la primavera sarà recuperata la campagna contro l’Hpv per i dodicenni
BELLUNO. L’Ulss 1 Dolomiti rimodula il servizio di tamponi ai drive-in vista la minore richiesta, soprattutto dopo l’introduzione delle nuove regole scattate da una settimana nella scuola per isolamenti e quarantene e dal primo febbraio per gli over 50 obbligati a vaccinarsi.
«Abbiamo visto nella settimana appena conclusa», precisa il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Sandro Cinquetti, «alla luce anche del rallentamento epidemico, una diminuzione della richiesta di tamponi. Per il Green pass sono ormai pochissime le domande, mentre i tamponi diagnostici divisi tra molecolari e rapidi sono in calo, sebbene i numeri restino ancora abbastanza alti».
TAMPONI
Da oggi, quindi, al drive-in di Paludi i tamponi sia per avere il certificato sanitario che prescritti dal medico, dovranno essere sempre prenotati e verranno eseguiti dal lunedì a sabato dalle 8,30 alle 16 e domenica dalle 8,30 alle 13,30.
«Vedremo se faremo ancora il servizio ad accesso libero alla domenica», precisa Cinquetti. Ad Agordo i test sempre prescritti dal medico o di sorveglianza secondo le indicazioni dell’unità di crisi Covid verranno eseguiti martedì, giovedì e sabato dalle 8 alle 10,30, mentre a Tai negli stessi giorni ma dalle 13 alle 16. Vista la riduzione dell’attività, l’Ulss ha deciso di concludere l’operatività del drive-in pediatrico nell’area di San Gervasio del San Martino. Continuerà, invece, la prenotabilità dal lunedì al sabato dalle 8 alle 15 dei test prescritti dal medico all’ospedale Codivilla di Cortina.
«Sono sempre attivi per i tamponi i medici di famiglia e i pediatri», ricorda il capo della Prevenzione «oltre alle farmacie del territorio. Se l’epidemia rallenterà ancora credo che torneremo ai tamponi molecolari», precisa Cinquetti.
VACCINI
Anche la campagna vaccinale contro il Covid ha subito un rallentamento. «Se fino a qualche settimana fa si facevano intorno ai 1.200 vaccini al giorno, ora siamo scesi a 500. A tenere sono le dosi booster, mentre rare sono le prime dosi», aggiunge il direttore della Prevenzione che dà qualche dato.
«L’85% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre la quasi totalità di questi (83%) ha fatto la seconda. Già 125mila bellunesi hanno ricevuto la dose booster. All’appello mancano meno di 29 mila persone». Cinquetti spera che con l’arrivo del nuovo vaccino della Novavax qualche migliaio di persone possano ancora vaccinarsi.
«In Veneto le prime forniture arriveranno il 24 febbraio e non appena arriverà nella nostra Ulss inizieremo a renderlo disponibile. Lo offriremo a quelle persone che sono ancora indecise».
Cinquetti confessa che sono diverse ogni giorno le telefonate «che riceviamo da parte di chi ci chiede di poterlo fare. Siamo di fronte ad un vaccino tradizionale che agisce con lo stesso meccanismo del vaccino per l’epatite B. Si compone di due dosi, la seconda viene inoculata a distanza di tre settimane dalla prima. E così contiamo di vaccinare altre 3-4 mila persone. A queste si aggiungeranno altri in fascia giovanile» .
GLI ALTRI VACCINI
Se l’epidemia andrà scemando, come si spera, «le attività legate al Covid diminuiranno liberando personale da impiegare nelle altre campagne vaccinali quali quella contro l’Herpes zoster o contro il Pneumococco entrambe dedicate agli over 65.
«Recupereremo anche la campagna contro l’Hpv per i dodicenni. Stiamo riorganizzando i centri vaccinali ordinari per ripartire da maggio-giugno con la solita attività», conclude Cinquetti. —
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