L’ultima parola sull’intervento al commissario straordinario
CORTINA. La valutazione ultima sul parcheggio interrato di Largo Poste spetterà al commissario straordinario Carlo De Rogatis. I margini di manovra, tuttavia, sembrano davvero molto limitati. L’appalto dell’opera, che prevede la realizzazione di un parcheggio interrato su due piani e la riqualificazione della piazza, è già allo stadio avanzato.
L’opera, come si è appreso solo ieri dalle colonne del Corriere delle Alpi, costerà complessivamente 17 milioni di euro. La Servizi Ampezzo, ha già introitato 8.580.000 euro, vendendo all’asta, sulla carta progettuale, 50 posti auto dei 154 totali. Sino ad ora sono già stati investiti due milioni e mezzo di euro per i carotaggi, gli spostamenti dei sotto-servizi, le spese istruttorie e altro. Il commissario ha la facoltà di stralciare l’opera, ma probabilmente ciò non comporterebbe un risparmio, in quanto la ditta avrebbe diritto ad essere rimborsata con le penali previste dall’appalto, i soldi introitati andrebbero restituiti con gli interessi e i due milioni e mezzo di euro già spesi sarebbero buttati. Si dovranno però vendere almeno gli altri 14 posti auto per coprire le spese dell’opera. I cittadini continuano a chiedere che il parcheggio non venga realizzato.
«Trovo molto grave», dichiara l’ex consigliere Gianpietro Ghedina, «che si sia nascosto il reale costo dell’opera che da 10,5 milioni di euro è passata a 17 milioni. Ora lo scenario appare ancora più cupo. Non solo problemi di tipo tecnico per la difficoltà dell’opera con falde acquifere e fabbricati a ridosso dello scavo, il tutto nel cuore del paese, ma problemi seri nei costi. Ben 7 milioni di euro che sicuramente lieviteranno in corso d’opera. 7 milioni di euro che potrebbero mettere in serie difficoltà la SeAm e il Comune. L’alternativa è probabilmente di vendere tutti i posti auto che, fatti due conti, 17 milioni per 154 posti auto rende finanziariamente l’opera antieconomica.
Un’opera tecnicamente difficile, pericolosa, che non risolve il problema dei posti auto e che in primis non sta in piedi finanziariamente». «Per il bene del nostro amato paese», ribadiscono dal Comitato Civico Cortina, presieduto da Marina Menardi, «chiediamo che il presidente SeAm, Sandro D’Agostini e che il commissario De Rogatis liquidino l’improvvida operazione e scelgano il male minore, nella consapevolezza che purtroppo i soldi già spesi andranno persi. Finalmente c’è chiarezza. È lampante che l’operazione non si può fare in quanto non è in pareggio. Il consiglio comunale, nel 2010, ha dato preciso mandato, che l’opera fosse “realizzata da Se Am senza apporto di capitali da parte del Comune”. Altra questione immediata è quella di trovare il modo di smontare tutta l’operazione, ormai snaturata nei termini economici-finanziari, oltreché ingarbugliata anche dal punto di vista dell’appalto. Non è infatti possibile avviare un cantiere senza la copertura finanziaria, conoscendo a priori che i costi saranno notevolmente superiori ai ricavi». (a.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi