L’Unesco cerca turisti sulle Dolomiti attraverso i social: 4 milioni dal ministero

Progetto destinato ai Comuni nell’area core del Patrimonio. Previste azioni di marketing digital e per destagionalizzare

Alessia Forzin
Un sentiero accessibile sulle Dolomiti (foto dal sito assionlus.it)
Un sentiero accessibile sulle Dolomiti (foto dal sito assionlus.it)

BELLUNO. Far crescere il turismo nei territori meno battuti, destagionalizzando e puntando sull’accessibilità. Sono i cardini del progetto finanziato dal ministero del turismo, che punta a valorizzare i comuni a vocazione turistico-culturale nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’umanità, incrementando in qualità e quantità l’attrattività e le presenze turistiche.

Per il sito Unesco delle Dolomiti sono a disposizione 3,8 milioni di euro (già assegnati), che ricadranno su settantotto comuni.

Nel Bellunese sui territori di Agordo, Alleghe, Auronzo, Belluno, Borca, Calalzo, Canale d’Agordo, Cesiomaggiore, Comelico Superiore, Cortina, Domegge, Falcade, Feltre, Gosaldo, La Valle, Livinallongo, Longarone, Lorenzago, Lozzo, Perarolo, Pieve di Cadore, Rivamonte, Rocca Pietore, San Gregorio, San Vito, Santa Giustina, Sedico, Selva, Sospirolo, Sovramonte, Taibon, Val di Zoldo, Valle, Vodo, Voltago e Zoppè.

I Comuni sono chiamati ad approvare un accordo di collaborazione con Livinallongo, che si è offerto di fare da capofila, e a dargli la delega ad operare. I tempi sono molto stretti: il progetto va inviato al ministero entro il 15 luglio.

I dettagli per il momento sono pochi, perché si sta lavorando proprio sulla proposta progettuale, ma l’obiettivo è quello di aumentare del 5% le presenze turistiche nei comuni dell’area core delle Dolomiti rispetto al periodo pre-pandemia.

Non ovunque, beninteso, è stato spiegato nell’assemblea dei sindaci della Provincia di ieri. Ci sono aree che già sono fin troppo affollate. Altre, invece, sono meno frequentate, pur non avendo nulla da invidiare alle località più rinomate.

Il progetto punterà sulla destagionalizzazione, ma anche sull’accessibilità e l’inclusività, sulla scorta del progetto Dolomiti accessibili che ha definito una serie di percorsi fattibili da persone a ridotta capacità motoria o che si muovono su una sedia a rotelle.

Un altro aspetto progettuale verterà sulla cultura della visita, e molte azioni di marketing saranno indirizzate ai più giovani, con promozioni digital.

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