L'uomo che ricorda ogni cosa. Giovanni, il “calendario umano” di Feltre

Memoria da guinness: un feltrino in vetta alla classifica italiana della sindrome dei “super ricordi”

FELTRE. Ricorda cose successe venti anni fa, come se fosse ieri. A Feltre è noto ormai come il “calendario umano”: riesce a dire istantaneamente di che giorno della settimana cadeva una qualsiasi data.

Associa una data al giorno della settimana e riesce a dire cosa realmente accadde

In Italia, al primo posto dei venti casi della rarissima sindrome dei “super ricordi” c'è un feltrino, Giovanni Gaio, classe 1982, ingegnere, appassionato di geografia, che farebbe parte, insomma, di quel ristrettissimo gruppo di persone – in Italia 20 e in America, dove stanno conducendo la ricerca, ad oggi 55 – che sono in grado di ricordare cosa gli sia successo ogni giorno della loro vita. Gaio è in attesa di vedere se la ricerca verrà foraggiata dall'università della California, Irvine.

Come ti sei imbattuto nella ricerca?
«Leggendo un articolo su “Scienze”, poi sul Sole 24 Ore ne è stato pubblicato un altro dal titolo “Dotati di supermemoria cercansi”, che parlava della visita alla Sapienza di Roma del massimo esperto di memoria James McGaugh. Mi sono immedesimato e ho scritto una e-mail alla responsabile del progetto, attualmente in fase embrionale in Italia, Patrizia Campolongo, che stava raccogliendo i nominativi».

Cosa è successo dopo?
«Il 5 novembre ho fatto il test telefonico sulla supermemoria autobiografica, rispondendo a trenta domande. Dato un evento dovevo dire quando è avvenuto, o dovevo associare un evento a una data, in un quadro compreso tra i miei 13 anni e adesso. Non sono partito bene, ma dopo l'iniziale tentennamento, la ricercatrice è rimasta basita. Ho esaurito le domande in meno di dieci minuti e ho totalizzato 81 punti sul massimo di 88, risultando per il momento il miglior italiano su 400 ed entrando nella rosa selezionata. McGaugh è a conoscenza del mio caso dal novembre 2014».

La supermemoria autobiografica, che McGaugh definisce un'abilità, non fa però di chi la possiede un genio...
«Purtroppo genio non lo sono e in me paiono insiti dei tratti di autismo ad alto funzionamento (Sindrome di Asperger, come Newton e Einstein). Mi ritengo soltanto alquanto “singolare”, ovvero amaramente un unicum, dato che amo i giochi di parole e le freddure».

Quando hai cominciato a renderti conto di avere una memoria fuori dal comune?
«Ho cominciato ad avere coscienza che il mio caso fosse fuori dall'ordinario attorno agli otto anni. Esistono diversi tipi di memoria, la mia è associata alle emozioni. C'è gente allibita dal fatto che ricordo nel dettaglio particolari eventi, politici o statistiche sportive».

Quanto indietro va il tuo primo ricordo?
«Ricordo un incidente per strada come se fosse adesso, la sensazione provata dal vedere un camion ribaltato in curva. Col senno di poi non riuscivo ad associare il periodo storico e mi hanno detto che avevo meno di 4 anni. Mi piace sempre ricordare che, analizzando la mia data di nascita, 28 settembre 1982, 28 è un numero perfetto, 9 è un quadrato perfetto, 2.809 è un 53 alla seconda (quadrato perfetto), 289 è 17 alla seconda e la data in formato esteso è palindroma: 2891982, si legge da una parte e dall'altra».

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