Lupa catturata e dotata di radiocollare sul Grappa: «Vediamo come si muove il branco»
BELLUNO
I lupi con il collare, per monitorare dove vagano ed avvertire gli allevatori di mettere in sicurezza ovini e bovini.
La Regione Veneto sta sperimentando il primo progetto europeo basato sulla localizzazione Gps. Troppi gli attacchi dal Grappa, lungo la Valbelluna e fino in Cansiglio e nella conca dell’Alpago. Sebastiano Fullin, che ha 18 piccole greggi, da Fregona fino a Ponte nelle Alpi, di pecore ne ha perse 104 negli ultimi tempi, su 600, pari alla rimonte.
Un lupo femmina, del peso di 34 chili, è stato catturato la scorsa settimana sul Massiccio del Grappa dal gruppo di lavoro del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari ed è stato collarato.
«L’esemplare, in ottime condizioni di salute, una volta completate le operazioni di monitoraggio sanitario e biometrico e i prelievi per la genetica, è stato immediatamente rilasciato munito, appunto, di radiocollare satellitare», fa sapere l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan. I dati di localizzazione provenienti dal collare, che si aggiungeranno a quelli già raccolti da un primo lupo femmina catturato esattamente un anno fa nella stessa area, consentiranno di approfondire le dinamiche predatorie del branco, presente nell’area e di testare sistemi innovativi di prevenzione basati sulla localizzazione Gps, quali i “recinti virtuali” (virtual fences) e i segnalatori di prossimità, potenzialmente molto utili anche per altri grandi carnivori presenti sull’arco alpino.
In Veneto, l’anno scorso, i lupi hanno attaccato 159 aziende e causato la morte di 425 capi, il ferimento di 55 e la dispersione di 302 animali, tra bovini, ovini e caprini, asini e cavalli. Tra le più colpite è stata proprio la Valbelluna. Nei primi 7 mesi di quest’anno, oltre un quarto degli attacchi è avvenuto tra l’Alpago-Cansiglio e il Monte Cesen, versante Valbelluna, dove dallo scorso anno si sono insediati due nuovi branchi (uno di ben 7 elementi in Cansiglio). Da pochi giorni, la Regione ha chiuso il secondo bando per la Misura 4.4.3 del Piano di sviluppo rurale, per il finanziamento al 100% di recinzioni elettrificate di protezione, fisse e mobili e dissuasori.
«Agli uffici sono arrivate 125 domande per un totale di contributi richiesti superiore a 336 mila euro – afferma l’assessore Pan –, più del doppio rispetto allo stesso bando dell’anno scorso. Un dato positivo ed incoraggiante, frutto dell’imponente attività di sensibilizzazione portata avanti dai tecnici incaricati dalla Regione e dalle associazioni di categoria, ma anche un segnale importante di una crescente consapevolezza e di un atteggiamento sempre più costruttivo da parte delle aziende».
Il monitoraggio è condiviso dagli allevatori, che però – insiste Paolo Casagrande, presidente del sindacato Anpa, con allevamento a Chies d’Alpago – preferirebbero il contenimento dei carnivori, quando il numero è eccessivo. «Il collare e la conseguente allerta – precisa – significano che gli allevatori devono fare le sentinelle di notte, fino a che il lupo desiste e va da altre parti a predare».
Per Casagrande è necessario, invece, che la Regione anticipi il risarcimento dei danni. Nel primo semestre 2020, nonostante le difficoltà dovute al periodo emergenziale, tutte le 110 istanze per danni sono state istruite – come ricorda Pan – e di queste la metà è già stata liquidata. «Le restanti 55, pervenute agli uffici da luglio in poi – conclude – sono attualmente in istruttoria e saranno inviate a pagamento nei prossimi giorni, per un ammontare complessivo di contributi che saranno erogati pari a 56.189 euro». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi