Lupi anche nel Bellunese la Regione affronta il tema
BELLUNO. I lupi sono stati responsabili di 74 predazioni nell’ultimo anno. Sotto i denti dei carnivori è finito un centinaio di ovini, caprini e bovini. Il grande predatore è presente stabilmente in Veneto, e anche nel Bellunese, come conferma la Regione che ieri ha riunito, per la prima volta, il tavolo regionale per la gestione dei grandi carnivori. «Il lupo è presente dal 2012 in Lessinia e dallo scorso anno sull’Altopiano di Asiago, nell’area del Grappa e sulla sinistra Piave, fra Col Toront e Col Visentin», si legge nella nota inviata ieri dall’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan. Dunque il lupo c’è anche nel Bellunese, come confermerebbero anche le indagini della polizia provinciale sulle segnalazioni provenienti dalla zona di Valmorel.
Il primo passo operativo deciso ieri a Venezia riguarda la costituzione di tre gruppi tecnici di lavoro, per le aree della Lessinia, dell’Altopiano di Asiago e del Grappa. Si vuole monitorare la presenza del lupo e concertare il piano degli interventi preventivi, perché bisognerà trovare un modo per far convivere l’uomo e il lupo. «La presenza di grandi carnivori è un fenomeno relativamente recente in Veneto e ancora contenuto nei numeri e nell’impatto sull’ecosistema», spiega l’assessore Pan. «L’esperienza però ci insegna che, se non correttamente gestito, causa allarmismi e danni, mettendo a repentaglio allevamenti e attività umane».
La Regione sta lavorando sul piano della prevenzione e riduzione del danno: ha fornito recinti elettrificati agli allevatori che ne hanno fatto richiesta e dal 2006 dà indennizzi a chi subisce danni da predazioni, con istruttorie accelerate e dirette e risarcimenti al 100 per cento dei capi uccisi e delle spese veterinarie e di smaltimento delle carcasse. «Nel 2016 abbiamo stanziato 40 mila euro di indennizzi per risarcire gli allevatori della Lessinia», ricorda Pan, «e investito 98 mila euro nel progetto Life Wolfalps per installare recinzioni elettrificate e dissuasori acustici».
Per il 2017 saranno finanziate altre duecento recinzioni nelle aree di alpeggio e si investirà sulla formazione e l’equipaggiamento di guardie forestali e agenti ambientali. «La presenza del lupo o di grandi carnivori non deve diventare una minaccia per l’attività di malga e per chi vive e lavora in montagna», conclude Pan.
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