Lupo ucciso in Lessinia, animalisti contro la Regione

Maschio di 40 chili, ammazzato con un fucile a pallettoni, indagano i carabinieri

VERONA


Un lupo morto, ucciso da un’arma da fuoco, è stato trovato ieri a San Rocco di Piegara, fuori dal centro abitato di Roveré Veronese in Lessinia, in un’area boschiva di caccia a lepri e caprioli. Si tratta di un maschio di 40 chili, ucciso poche ore prima il suo rinvenimento secondo quanto accertato dal primo esame del veterinario dell’Usl.
Le indagini
I carabinieri della Forestale di Bosco Chiesanuova e quelli della stazione di Rovarè intervenuti sul posto, hanno sequestrato il corpo del lupo e lo hanno portato all’Istituto Zooprofilatico di Verona. L’autopsia ha stabilito che l’animale è stato ucciso da un’arma da fuoco con munizioni a pallettoni. Il lupo, nel nostro Paese e in Europa, è specie protetta e l’uccisione assolutamente proibita. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Verona, procedono per il reato di “uccisione di animali” che prevede il carcere fino a 2 anni; si indaga inoltre per il reato specifico di abbattimento di esemplare di specie particolarmente protetta, previsto dalla normativa speciale sulla protezione della fauna e sulla caccia.
Animalisti sul piede di guerra
Dopo l’accaduto è esplosa, dirompente, la polemica. Da una parte gli animalisti che denunciano l’atto di bracconaggio, dall’altra la Regione che sostiene la necessità di cambiare (in senso meno restrittivo) le norme sulla tutela dei lupi. «Si tratta di un gesto criminale di estrema crudeltà e gravità che non deve restare impunito», il commento della Lav. E Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici, entra nel merito: «Questo è l’ultimo di una lunga serie di atti di bracconaggio: certamente un gesto individuale ignobile, ma anche il prodotto di comportamenti politici errati, come i vari tentativi di derogare al divieto assoluto di uccisione». Sotto accusa, in particolare, il progetto di legge della maggioranza e «il lungo iter di approvazione, non ancora concluso, di un Piano lupi che potrebbe reintrodurre la possibilità di uccidere questi animali».
Veneto Far West
Durissima anche la reazione di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd: «Era solo questione di tempo, la Regione è totalmente assente sul fronte della gestione del lupo e rischia di lasciare carta bianca ai bracconieri diventandone complice. Mi auguro che adesso abbia almeno la decenza di costituirsi parte civile nell’eventuale processo. Certo è che il Veneto non può diventare il Far West per l’incapacità della Regione di gestire il fenomeno del lupo nella sua interezza, nonostante si tratti di piccoli numeri. Il Progetto Wolfalps garantiva risorse per l’acquisto di recinti elettrificati e di cani pastore ed era la soluzione più efficace. Purtroppo la Giunta si è mossa tardi confermando la propria latitanza sul fronte della programmazione e della pianificazione e auspicando, anzi, un ritorno agli abbattimenti».
Nuove norme
La Regione da parte sua replica assicurando di aver adottato tutti i necessari provvedimenti, ma sostenendo la necessità di cambiare le norme europee. «Da parte nostra abbiamo messo in campo ogni possibile strumento per prevenire incursioni e attacchi, proteggere greggi e allevamenti con recinti elettrificati, con cani da pastore e sistemi di dissuasione e di geolocalizzazione del lupo e con rinforzi ai malgari, nonché stanziando congrui indennizzi per i capi predati», afferma l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, «Il problema potrà essere affrontato in modo serio solo articolando in modo diverso le direttive europee e riaprendo un confronto tra Stato e Regioni sul piano nazionale: direttive e piano dovranno prendere in considerazione l’effettiva presenza territoriale del lupo in Italia e contemplare misure mirate di riequilibrio tra attività antropiche e fauna predatoria protetta».
La cucciolata sull’Altipiano
Intanto, proprio nei giorni scorsi, sull’Altipiano di Asiago è nata una cucciolata di lupo. La femmina del branco ha dato alla luce ben nove cuccioli. Un evento decisamente raro. —

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