L’Usl 1: bellunesi troppo sedentari. «I medici prescrivano più moto»
BELLUNO. Attività fisica prima di tutto. È l’obiettivo che si è prefissata l’Usl 1 per prevenire alcune malattie che possono indurre, se trascurate, a una disabilità anche grave, riducendo la qualità di vita della persona. E lo farà insieme con i medici di base che saranno chiamati a “prescrivere” l’attività fisica a quei pazienti che rientrano nelle categorie a rischio. Il cardiopatico, il diabetico o l’asmatico uscirà dall’ambulatorio del suo medico di famiglia con la ricetta bianca, come si usa per i farmaci, ma con la prescrizione di fare del sano e salutare movimento.
«C’è un progetto pilota regionale che si sta diffondendo in tutto il Veneto», spiega il direttore generale Adriano Rasi Caldogno. «Dopo l’esperienza trevigiana, che ha riscosso successo, ora prende il via la fase 2, con il passaggio dalla sperimentazione al progetto vero e proprio, esteso a tutte le realtà provinciali venete. Saranno i medici di base a dover incoraggiare i pazienti a svolgere attività fisica e motoria. Dovranno prescriverla alla pari di un qualsiasi farmaco, naturalmente correlandola all’età e alla situazione fisica del paziente. Lo slogan sarà “Più vita con più qualità della vita”».
Lo studio “Passi”, avviato dall’Usl 1 per gli anni dal 2010 al 2013, ha evidenziato la presenza di tanti fumatori (il 24,7% della popolazione rispetto alla media regionale del 23,4%), e di consumatori di alcol (29,9% contro il 23,7% veneto). Inoltre, il 34,2% della popolazione tra i 18 e i 69 anni appare fisicamente poco attivo. E questo porta a un aumento di peso e a tutte le patologie conseguenti: dal diabete all’ipertensione, ai problemi cardiovascolari.
Anche per i bambini c’è una certa preoccupazione. Nel 2010, secondo lo studio “Okkio alla salute”, si è visto che il 5,4% dei bimbi è obeso, il 19,3% è sovrappeso e il 75,3% normopeso. In poche parole, il 24,7% dei bambini ha problemi ponderali. Ma c’è di più. Solo il 21% dei piccoli, secondo l’indagine, consuma regolarmente frutta 2-3 volte al giorno, mentre il 28,5% beve bevande zuccherate.
Per prevenire tutte le malattie che derivano da stili di vita errati, l’Usl 1 ha avviato, già da alcuni anni, la campagna di screening cardiovascolare per i 50enni che sono chiamati a fare un check up da cui, poi, vengono prescritte le attività e i farmaci necessari.
Ma ora, come detto, si punta a coinvolgere i medici di medicina generale e i pediatri perché stimolino i loro pazienti a fare attività fisica. «Questo tipo di attività è già partita da anni in Emilia Romagna», precisa Fabio Bortot, fiduciario della Fimmg e medico di famiglia a Belluno, «ora si sta attuando anche qui. Il movimento è importante per evitare malattie derivanti da stili di vita sbagliati: oggi si mangia troppo e male e ci si muove ancora meno».
Il primo step di questo percorso preventivo è partito con lo screening cardiovascolare e ora ci si sta preparando al secondo con la prescrizione vera e propria del medico curante.Paola Dall’Anese
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