L’Usl 1 esternalizza la preparazione di farmaci oncologici
BELLUNO. I farmaci chemioterapici, cura essenziale per i pazienti oncologici dell’Usl 1 di Belluno, da febbraio 2015 non saranno più preparati al San Martino, bensì nella farmacia dell’ospedale di Castelfranco Veneto.
Secondo quanto previsto dalla Regione Veneto in base alle raccomandazioni ministeriali, preparazione e distribuzione di questi medicinali devono avvenire nelle cosiddette “Unità centralizzate farmaci antineoplastici”, laboratori in possesso di specifici requisiti per quanto riguarda la sicurezza. Per ottenere tali requisiti sono necessari, secondo quanto fanno sapere dall’azienda sanitaria di Belluno, 500 mila euro, oltre al fatto che la norma impone che il servizio abbia almeno 30 pazienti al giorno da sottoporre a chemioterapia.
«Attualmente queste cure vengono preparate nella nostra farmacia», spiega il direttore sanitario, Tiziano Martello, «ma con le soglie di sicurezza che ci vengono imposte, dal prossimo anno non potremo più farlo se non aggiorneremo il nostro laboratorio. E per farlo, servirebbe quasi mezzo milione di euro, risorse che non abbiamo. Anche avendoli, comunque, non ci staremmo dentro con i tempi, perché le modifiche alle strutture andrebbero eseguite entro febbraio, cioè entro tre mesi. Per questo motivo dovremo rifornirci in laboratori che abbiano già i requisiti di legge».
«Ma i problemi», prosegue, «riguardano anche il numero di pazienti trattati al San Martino: per mantenere il laboratorio ne servirebbero almeno 30 al giorno, mentre noi arriviamo a 25-26».
«Avevamo anche pensato», continua Martello, «di chiedere all’Usl 2 di Feltre di metterci insieme per unire il numero di pazienti e anche i laboratori, ma la loro risposta è stata negativa, visto che avevano già deciso di servirsi a Castelfranco. E così anche noi abbiamo deciso di rivolgerci allo stesso ospedale, con il quale abbiamo già sottoscritto la convenzione. Nel frattempo valuteremo se fare i lavori alla nostra farmacia per essere autonomi».
La convenzione prevede che l’Usl 1 paghi 12 euro a preparazione chemioterapica per un totale annuo di circa 75 mila euro. A questi andranno poi aggiunti i costi del trasporto quotidiano dei medicinali da Castelfranco a Belluno. Le spese, quindi, supereranno i 100mila euro annui. Spese in più che vanno contro quella razionalizzazione dei costi imposta da Venezia e che l’Usl sta cercando di seguire.
Ma l’esternalizzazione del servizio pone anche un altro problema non indifferente: gli imprevisti della strada, visto che i medicinali saranno portati a Belluno tramite un corriere. In caso di maltempo o di incidente, questi medicinali potrebbero arrivare in ritardo o addirittura non arrivare, facendo saltare la terapia ai pazienti. «Castelfranco ci ha garantito», dice il direttore sanitario, «che il preparato sarà pronto per le 7.30 di ogni mattina e il corriere arriverà a Belluno dopo circa un’ora e mezza. Quindi verso le 9 inizieranno le cure», dice Martello.
Paola Dall’Anese
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