L’Usl licenzia il dentista convenzionato: è indagato per peculato e abuso di ufficio

Il provvedimento disciplinare deciso venerdì scorso. Il legale del professionista annuncia il ricorso al giudice del lavoro

BELLUNO.  L’Usl 1 Dolomiti licenzia, senza preavviso, il dentista Cesare Werlick, indagato dalla Procura di Belluno per peculato e abuso di ufficio. Il provvedimento disciplinare, deciso dal direttore generale Adriano Rasi Caldogno, risale a venerdì scorso e ha valenza immediata. Sulla vicenda l’azienda sanitaria vuole tenere un basso profilo, precisando solo che «in seguito all’indagine penale condotta dall’autorità giudiziaria di Belluno, l’Usl è venuta a conoscenza di fatti di tale gravità da non consentire la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro con lo specialista ambulatoriale interno. Al di là della connotazione penale, che seguirà il proprio corso, i comportamenti del medico pregiudicavano l’attività istituzionale e l’immagine dell’azienda stessa. Il provvedimento disciplinare, a esecuzione immediata, è stato notificato già sabato scorso all’interessato e quindi il rapporto di lavoro è concluso a tutti gli effetti», scrive l’Usl. Prima di Werlik soltanto l’ex primario del Centro di fecondazione assistita di Pieve di Cadore, Carlo Cetera, era stato licenziato.

Il rapporto con l’Usl

Da quello che si evince dalla delibera dell’Usl n. 1200 del 6 settembre, all’inizio la commissione disciplinare aveva avviato un’istruttoria che avrebbe dovuto portare a una sanzione pecuniaria nei confronti del professionista. Poi, però, la commissione ha deciso per un provvedimento definitivo come il licenziamento con la conseguente impossibilità di conferirgli un altro incarico convenzionale. Cesare Werlick, 64 anni, di Santa Giustina, specialista ambulatoriale interno convenzionato, svolgeva la propria attività nel poliambulatorio dell’ospedale di Belluno. Da almeno una decina d’anni il dentista lavorava per l’Usl, anche se nel tempo, il suo orario era passato a part time di 15 ore settimanali. Ed è proprio in virtù di questo lungo rapporto che il professionista immaginava che l’azienda sanitaria avrebbe deciso di attendere l’esito del procedimento penale, prima di prendere una decisione così drastica. «Il mio assistito ha accolto con grande rammarico la notizia del licenziamento», commenta l’avvocato Francesco Masini, che lo ha assistito nel confronto con la commissione disciplinare e che ora lo assisterà nel ricorso al giudice del lavoro contro il provvedimento. «L’Usl ha contestato al mio cliente una serie di episodi, molti dei quali legati all’indagine penale. Noi abbiamo chiesto alla commissione di attendere l’esito del procedimento giudiziario per fare maggiore chiarezza sui fatti. Visto anche il rapporto di lungo corso con l’Usl, a mio parere, il mio assistito meritava un po’ più di riflessione da parte dell’azienda. Da parte nostra, quindi, c’è tutta l’intenzione a impugnare la decisione davanti al giudice del lavoro».

L’indagine penale

Intanto anche l’indagine penale condotta dai carabinieri di Belluno su coordinamento della Procura si è conclusa e di questo è stato avvisato lo stesso Werlick che, per questa vicenda, è assistito dall’avvocato Marco Cason. Si attende ora di conoscere la data dell’udienza preliminare che dovrà decidere o meno il rinvio a giudizio dell’indagato. L’indagine era nata dopo una segnalazione da parte di alcuni pazienti del dentista. Gli utenti che visitava grazie al rapporto pubblico e professionistico che lo legava all’Usl, sarebbero passate spesso per le cure nello studio dentistico privato, risultato chiuso dal 2012. Un giorno una coppia di anziani si era rivolta agli uffici Usl, chiedendo maggiori informazioni sull’indirizzo del dentista: i due avrebbero raccontato di essere stati invitati a recarsi nello studio privato del professionista, senza riuscire a trovare la sua esatta ubicazione. Da qui erano scattate le indagini. 


 

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