L’Usl pronta a rilasciare 25mila certificati vaccinali
Sono 2.400 i bimbi non immunizzati negli ultimi 15 anni e 1600 i nuovi nati. Il direttore Soppelsa: «Pensiamo a sedute straordinarie e orari prolungati»
17/09/2008 ROMA LA SCUOLA IQBAL MASIH . LEZIONE IN UNA CLASSE DI III ELEMENTARE
BELLUNO. Venticinquemila certificati sanitari da redigere entro il 10 marzo 2018. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 1 si sta preparando per far fronte al grande boom di richieste da parte delle famiglie per dare seguito alla nuova norma sulle vaccinazioni obbligatorie da 0 a 16 anni entrata in vigore qualche settimana fa.
Nei giorni scorsi sono arrivate anche le indicazioni da parte della Regione che ha cercato di fare chiarezza in una legge che è arrivata tra capo e collo in questa torrida estate.
Gli 11 medici degli uffici di prevenzione dei distretti bellunesi, insieme ai loro collaboratori, si stanno organizzando per compilare ben 25 mila certificati di avvenuta vaccinazione.
I numeri.
«Ci attendiamo», precisa il direttore del Dipartimento competente dell’azienda sanitaria provinciale, Fabio Soppelsa, «da qui al 10 marzo prossimo, data ultima per presentare la documentazione di vaccinazione o immunizzazione avvenuta, dalle 24mila alle 25mila domande di certificati».
Tra queste rientrano anche «i 2.400 bambini che non sono stati vaccinati negli ultimi 15 anni e i 1.600 nati nell’ultimo anno. Si consideri, infatti, che sui circa 1.600 neonati registrati ogni anno in provincia, un 10% non viene vaccinato», sottolinea il direttore.
L’Usl non esclude, per far fronte a questa grande mole di lavoro, di avviare anche delle sedute straordinarie di vaccinazioni e un prolungamento del loro orario «ma tutto dovrà essere valutato in base alle prenotazioni che ci arriveranno nelle prossime settimane da parte delle famiglie».
Le richieste ad oggi.
Ad oggi il Dipartimento di prevenzione ha già stampato «circa un migliaio di certificati vaccinali, ma sono tanti genitori che continuano a chiamare per chiedere informazioni su quello che devono fare per adempiere alla normativa».
Le scadenze.
Intanto, dopo le ultime indicazioni regionali, l’Usl nei sta per pubblicare nel proprio sito web un promemoria che spiega cosa devono fare le scuole, le famiglie e il servizio vaccinale aziendale.
«Facciamo un po’ di chiarezza», precisa Soppelsa che spiega: «Entro il 10 settembre dovrà essere presentata la documentazione per i bambini che vanno al nido o alla scuola dell’infanzia, mentre slitta al 31 ottobre la data di scadenza per i ragazzi dai 6 ai 16 anni che frequentano le scuole dell’obbligo. Per tutti», aggiunge il direttore del Dipartimento, «vale la possibilità di presentare, intanto, l’autodichiarazione sulle vaccinazioni avvenute, oppure la prenotazione dell’appuntamento al distretto sanitario, o il certificato vaccinale o il certificato di esonero rilasciato dal medico di famiglia o dal pediatra. Nei primi due casi la situazione andrà regolarizzata presentando il certificato vaccinale entro il 10 marzo 2018. Se questo non avviene la scuola deve inviare all’Usl entro 10 giorni successivi i termini, i nominativi dei soggetti che non hanno presentato la documentazione e anche le classi in cui sono presenti più di 2 alunni non vaccinati».
In assenza di documentazione i minori da 0 a 6 anni non possono essere ammessi alla scuola dell’infanzia o al nido. Per chi non regolarizzerà la posizione, scatterà la sanzione che va fino ad un massimo di 500 euro «ma può essere maggiorata in base al numero degli obblighi vaccinali omessi», precisa Soppelsa.
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