L’Usl rimborsa il maxi conto di un intervento all’estero
Un bellunese ha subito nel 2016 un delicato intervento alla colonna vertebrale in un centro in Germania e ora l’azienda sanitaria gli paga l’80% del costo
BELLUNO. Era andato in un centro specializzato tedesco per farsi curare un problema alla colonna vertebrale e aveva dovuto sborsare 121.154 euro. Alla fine parte del costo delle terapie sostenute (96.923 euro) sarà rimborsata direttamente dall’Usl 1 al diretto interessato.
La storia riguarda un bellunese residente nel Feltrino. Nel maggio dell’anno scorso l’uomo aveva chiesto all’Usl 1 Dolomiti l’autorizzazione a fruire delle prestazioni sanitarie del centro di altissima specializzazione Pro Spine a Bogen in Germania. Si tratta di un percorso che è definito puntualmente dal decreto ministeriale del 3 novembre 1989. Decreto che riconosce la possibilità per gli italiani residenti in Italia di usufruire di prestazioni che non siano ottenibili nel nostro Paese tempestivamente o in forma adeguata alla particolarità del caso clinico. Il decreto prevede che, per queste prestazioni che vanno eseguite in centro di altissima specializzazione, il paziente possa chiedere il rimborso per un importo massimo pari all’80% della spesa complessiva sostenuta.
Per poter accedere a questo rimborso, il cittadino deve presentare preventivamente domanda all’azienda sanitaria locale di appartenenza, corredata dalla proposta motivata da un medico specialista o dalla documentazione prescritta dalle disposizioni regionali (tra questi documenti anche un preventivo di spesa). L’istanza deve contenere l’indicazione del centro prescelto per la prestazione.
A questo punto l’Usl provvede, secondo modalità stabilite dalla Regione, alla trasmissione della domanda e della documentazione al centro regionale di riferimento territorialmente competente per autorizzare le prestazioni all’estero. Questo organismo, valutata la sussistenza dei presupposti sanitari per usufruire delle prestazioni richieste, autorizzando o meno le prestazioni nel centro estero di altissima specializzazione prescelto. E lo comunica all’azienda sanitaria locale competente.
Il centro di riferimento, inoltre, autorizza, in base alla gravità del caso clinico, anche il trasporto dell’assistito con il mezzo ritenuto più idoneo, ambulanza o aereo.
In questo caso il paziente bellunese, dopo aver subito un delicato intervento alla colonna vertebrale, al suo rientro in Italia ha presentato il conto all’Usl 1. Un conto tra l’altro inferiore di alcune migliaia di euro al preventivo. L’azienda sanitaria, quindi, ha reinviato la documentazione al centro di riferimento regionale, che ha dato il via libera al rimborso dalla spesa che, per legge, deve essere pari all’80% della spesa. La somma è stata trasferita al paziente.
Paola Dall’Anese
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