Lutto cittadino a San Vito oggi la messa col vescovo

SAN VITO. Lutto cittadino a San Vito. Il sindaco Franco De Bon, di concerto con il capogruppo di minoranza Emanuele Caruzzo, ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Una iniziativa per dimostrare il cordoglio alle famiglie delle tre vittime stroncate dalla frana scesa martedì dall'Antealo.
La colata ha travolto e ucciso una coppia di fidanzati bavaresi: Dirk Boerner, 42 anni e Christiane Sonnemann, entrambi residenti a Monaco di Baviera. La terza vittima della tragedia si chiamava Balvin Zenek, 54 anni, ed era arrivato con la compagna, sopravvissuta all’onda, dalla Repubblica Ceca per una escursione nelle Dolomiti. Tutte e tre le vittime si trovano in auto nell'area del parcheggio della seggiovia San Marco, una zona usata da alcuni escursionisti per passarci la notte per poter raggiungere alle prime luci dell'alba i sentieri o le pareti da scalare. Oggi alle 18.30 nella chiesa parrocchiale il vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich, celebrerà la messa in ricordo dei tre defunti.
Continuano intanto le operazioni di asporto del materiale colato e di monitoraggio. Ieri mattina il sindaco De Bon con i tecnici ha effettuato un nuovo sopralluogo. «Si continua a lavorare a ritmi incessanti», spiega De Bon, «per asportare il materiale colato martedì. Lo stiamo portando in terreni che le Regole di San Vito ci hanno messo a disposizione e nel contempo monitoriamo la situazione. L’altra notte qui è piovuto ma non intensamente. Abbiamo comunque tenuto sotto controllo sia il fronte che si potrebbe abbattere sull'abitato di Chiapuzza, che il fronte dell'Antelao».
È piovuto anche ieri pomeriggio a San Vito e c'è stata solo tanta paura per i tuoni forti e i lampi ben visibili, ma per fortuna non si sono registrati nuovi smottamenti.
Continuano i lavori di pulizia anche sul Ru Secco che martedì è esondato travolgendo la casa che è stata costruita sopra. «Per la casa sul torrente», dichiara il sindaco, «abbiamo emesso l'ordinanza di sgombero. Io sono poi pronto a firmare l'ordine di demolizione, ma siccome l'abitazione è su terreno del demanio stiamo cercando di capire di chi siano le competenze. Ho parlato con l'ingegner Alvise Luchetta del Genio Civile che sta effettuando con il suo staff le verifiche tecniche e i rilievi anche a monte del Ru Secco per capire come intervenire sull'abitazione. Al primo posto per noi c'è la volontà di garantire la sicurezza di chi dovrebbe abitare in quella casa; pertanto attendiamo le analisi, ma io sarei pronto a firmare la demolizione del caseggiato. Questa casa è sul torrente da anni. Non ho avuto tempo di verificare esattamente, ma sembra che sia posizionata lì dagli ani '20 o '30. Alcuni ricordano che nel dopoguerra c'era un macello, poi nel recente passato è stata anche sede di varie attività commerciali. Ora siamo in emergenza e c'è poco tempo per trovare riferimenti edilizi. Con le valutazioni del Genio e l'identificazione delle competenze capiremo come agire. Ho inserito la problematica della casa», conclude De Bon, «nelle quattro richieste presentate venerdì anche al sottosegretario Bressa. Ora attendiamo le valutazioni di rischio che ci diranno se potrà essere sistemata o se dovrà essere demolita». (a.s.)
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