Macigno piomba sull’Agordina: sfiorata auto con due persone
Dopo quello di Bries ad Agordo un altro grande masso arriva sulla regionale 203 (oltre a quelli di Canale e Falcade).
È successo ieri mattina, alle 7. 50, all’uscita dell’abitato di Alleghe in direzione Caprile, in località Vallazza. Sono stati mobilitati subito i soccorritori, dai vigili del fuoco ai carabinieri al personale di Veneto Strade, ma fortunatamente non ci sono state conseguenze per le persone.
Il masso, che ha fermato la sua corsa al di fuori della sede stradale, non ha creato danni nemmeno alle autovetture. «È partito cinquanta metri sopra la carreggiata – spiega il sindaco di Alleghe, Siro De Biasio – per fortuna non è accaduto niente, ma è stata questione di pochi secondi».
«Due persone – spiega infatti De Biasio – si stavano recando al lavoro procedendo da Caprile verso Alleghe. Arrivati alle porte di Alleghe hanno sentito dei rumori. La persona seduta al posto passeggero si è voltata e ha visto il sasso arrivare in strada».
La strada, comunque, è rimasta aperta dal momento che Veneto Strade ha verificato che non c’era pericolo.
«Con l’aiuto di una squadra di rocciatori – dice De Biasio – hanno provveduto a pulire il versante. L’origine del problema si trova negli alberi che erano stati abbattuti da Vaia e nella pioggia di questi giorni. Al momento sono stati spostati i new jersey dall’area camper antistante e posizionati per mettere in sicurezza la carreggiata. Nei prossimi giorni interverranno per creare un vallo di terra lungo tre metri».
A monte della scarpata da dove è sceso il masso corre la stradina che porta in località Dorich, sopra si estende il prato. «A Vallazza – dice De Biasio – sono venuti giù ancora dei piccoli sassi. Si tratta di quelli che si trovano nelle radici degli alberi e che poi si liberano e rotolano giù».
Per quanto riguarda Alleghe, intanto, le buone notizie arrivano dal lago nel quale si è iniziato a lavorare. «Si è aperto il cantiere con la rimozione del materiale a monte della briglia sul Cordevole – dice De Biasio – ed è anche stata individuata una zona dove depositarlo».
Ma le zone che necessitano di un intervento sono molteplici in tutta la vallata. In alcuni casi le frane causate da Vaia e non sistemate destano paura negli abitanti, come succede ai Mori, frazione periferica del comune di Gosaldo, a monte di Tiser. Qui la frana lambisce la casa di un cittadino che non dorme sonni tranquilli.
«Dopo Vaia sono arrivati i geologi della Regione e della Provincia – dice il sindaco di Gosaldo, Giocondo Dalle Feste – abbiamo frane anche in altre zone del comune: ai Faustin, a Pette, a Ren e a Selle. Hanno detto che quella dei Mori è una frana superficiale che deve comunque avere la massima attenzione. Come Comune non abbiamo competenza e attendiamo che arrivino gli enti preposti. Certo, le frane vicino alle case fanno paura». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi