Madonnina portata via dal capitello in Cadore
PIEVE DI CADORE. Madonna rubata dal capitello. L’immagine sacra è sparita nei giorni scorsi, in un bosco di Le Crosere, nel territorio comunale di Pieve di Cadore. Se ne sono accorti i volontari della Regola di Tai e Vissà, che in questo periodo stanno facendo pulizie nei terreni di loro competenza. Una fotografia incorniciata di scarso valore artistico o economico, ma molto cara a una storica turista originaria di Conegliano, che l’aveva intitolata al padre morto.
L’episodio ha provocato una grande tristezza nella valle e anche un senso di rassegnazione, perché molto difficilmente l’immagine sarà ritrovata. Non ci sono testimoni, tanto meno telecamere nelle vicinanze: «Sembra incredibile, ma ci siamo ridotti a rubare le madonne», sottolinea il presidente della Regola, Alberto De Polo, «non sappiamo chi sia il ladro e forse non lo sapremo mai. È un grande dolore per una signora, che viene da tempo a trascorrere le ferie in Cadore e il cui papà amava tanto giocare a bocce. Non nascondo il fatto che ci siamo rimasti molto male noi, figuriamoci lei».
Non è chiaro se sia stato un dispetto o se l’anonimo abbia colpito, perché realmente interessato a quel pezzo: «L’unica cosa di valore poteva essere la cornice», osserva De Polo, «ma non so chi potrebbe essere interessato a comprare un pezzo del genere. Immagino che non possa avere chissà quale mercato. Per il resto, non ci sono stati atti di vandalismo, nel senso che i fiori veri e finti sono rimasti al loro posto e non abbiamo trovato scritte o danneggiamenti».
Il quadretto sarà senz’altro rimpiazzato, non appena sarà possibile. Ci penserà la turista, sempre con la speranza che quello originale venga rinvenuto o magari restituito. Non si sa ancora se sia stata presentata una denuncia ai carabinieri per furto aggravato, di sicuro le indagini sarebbero complicatissime. Nessuno ha visto niente e non ci sono occhi elettronici che possano aver visto il colpevole. —
G.S.
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