Maestra di sci con titolo estero c’è la richiesta di assoluzione

VAL DI ZOLDO. Assoluzione, in ogni caso. Il Collegio Veneto dei maestri di sci deve aver fatto male a portare in tribunale la chioggiotta Fanny Penzo per esercizio abusivo della professione. Alla fine del processo, il pubblico ministero Gallego ha chiesto di assolverla per insufficienza di prove, mentre il difensore Fogliata è andato oltre, con una formula ancora più piena. Il giudice Feletto ha rinviato al 29 marzo per eventuali repliche. La sensazione è che la sentenza sia stata in qualche maniera annunciata dalla discussione delle parti.
Nella precedente udienza Penzo aveva spiegato di essere stata legittimata a dare lezioni, anche dopo una consulenza dell’avvocato Zago dello studio Domenichelli, pur avendo un titolo conseguito in Slovenia. Il periodo contestato va dal 2012 al 2016, ma l’imputata era stata autorizzata dal 2009 al 2011 e l’anno dopo sono cambiate le normative. Ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Ufficio per lo Sport – il riconoscimento in Italia del titolo, ma la sua istanza è stata respinta. Avrebbe dovuto fare le prove compensative a Cortina o in un’altra località, ma in realtà non si è mai presentata. Da insegnante aveva diritto a uno skipass ridotto e nel 2016 è stata costretta a fermarsi per uno strappo a un polpaccio. Ha scoperto di essere sospesa solo a settembre dello scorso anno, dopo un’udienza.
Nel processo, che si sarebbe potuto evitare con il pagamento dei 250 euro previsti dal decreto penale di condanna, ha deposto anche il marito dell’imputata, al quale è bastato solo iscriversi al Collegio dell’Alto Adige per poter esercitare anche in Veneto. In Val d’Aosta funziona alla stessa maniera: sarà forse per merito dello statuto speciale?
Quanto ai difensori, hanno insistito molto sul fatto che l’atteggiamento tenuto dal Collegio Veneto andava contro il principio della libera circolazione dei lavoratori in Europa. Se il pubblico ministero non replica, tacciono anche accusa e difesa, a quel punto camera di consiglio e sentenza. (g.s.)
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