Maestra trattava male i suoi alunni
VALBELLUNA. La maestra maltrattava i suoi alunni. In una scuola elementare della Valbelluna, almeno sei bambini di sette anni erano arrivati a inventarsi delle scuse con mamma e papà per non andare in classe, mettendosi a piangere senza motivi apparenti e soffrendo di una grande ansia, che condizionava la loro vita quotidiana, oltre che il rendimento scolastico. Il processo alla maestra per maltrattamenti continuati si è aperto ieri mattina, davanti al giudice Coniglio.
La procura della Repubblica accusa la donna di aver avuto un metodo d’insegnamento basato sulla sopraffazione dei giovanissimi studenti. Urlava parecchio, ma non mancavano nemmeno delle aggressioni fisiche: avrebbe preso per il collo una bimba, perché non stava composta in fila o per il più semplice fatto che le era caduta una biro. Qualche suo compagno di classe poteva essere un po’ chiacchierone o naturalmente vivace e il rimedio poteva consistere negli strattoni al grembiule o al colletto e nei pizzicotti alla bocca. Tutto per mantenere la disciplina in classe.
Il volume della voce dell’insegnante era spesso alto in maniera ingiustificata e uno dei inviti più utilizzati era quello di vergognarsi, anche se di motivi validi, in realtà, non ce n’erano mai. Il clima all’interno di quella classe era diventato insostenibile per gli alunni, che addirittura avevano perso la voglia di andare a scuola e imparare quello che serve alla loro età. Se poi si fossero azzardati a raccontare tutto ai genitori, non l’avrebbero passata liscia di sicuro.
Ma evidentemente alcuni di loro hanno vinto le loro paure, parlandone con mamma e papà, prima di essere convocati dalla procura, per spiegare le stesse cose al pubblico ministero titolare del fascicolo, che presenterà la richiesta di rinvio a giudizio per la maestra. Due famiglie si sono affidate agli avvocati De Biasi e Dalle Mule. Il processo per maltrattamenti è solo nella sua fase iniziale e riguarda il periodo tra l’ottobre 2014 e il febbraio dell’anno dopo. Se ne riparlerà nel 2016.
Gigi Sosso
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