Maggiore: «Gente che lavora e non ci dà grossi problemi»

BELLUNO. Bellunesi brava gente. Vista da Venezia, la provincia di Belluno non dà grossi problemi alla Guardia di finanza: «È un tessuto sano questo», sottolinea il comandante Antonino Maggiore,...
BELLUNO. Bellunesi brava gente. Vista da Venezia, la provincia di Belluno non dà grossi problemi alla Guardia di finanza: «È un tessuto sano questo», sottolinea il comandante Antonino Maggiore, «gente che lavora tanto e lavora bene. Qualche problematica c’è stata, ma da quello che è il nostro punto di vista c’è una notevole soddisfazione. Vediamo legalità e correttezza. La nostra presenza ha anche caratteristiche di prevenzione e dissuasione, oltre che di repressione. Il comando di Belluno, insieme alla procura della Repubblica ha svolto indagini interessanti, sia nel settore fiscale che in altri settori che ci competono, assicurando sempre la legalità».


In quali settori, dovrà guardare maggiormente il lavoro delle fiamme gialle? «I settori sono quelli classici, a cominciare dalla tutela del bilancio pubblico. In questi ultimi anni, il nostro lavoro è più mirato e meno dipendente da numeri da raggiungere. Facciamo qualità più che quantità. Belluno non ha mai creato particolari problemi. Qui i fenomeni di illecito sono stati perseguiti sempre in maniera efficace e incisiva. Conoscerò presto il nuovo procuratore Luca, ma so che esiste una sinergia molto forte tra noi e la procura».


Fondamentale il lavoro del Sagf, il Soccorso alpino della Guardia di finanza: «Cortina e Auronzo svolgono un’attività intensa e su vari fronti, soprattutto nell’assistenza a chi va in montagna. La provincia di Belluno è stata tra i precursori, d’intesa con il Soccorso alpino civile: la collaborazione funziona e anche bene. Anche quest’estate gli interventi sono stati moltissimi e i ragazzi hanno fatto un buon lavoro».


Nelle ultime settimane, è mancato Roberto Pradetto Sordo. Un ragazzo di Comelico Superiore, che aveva solo 33 anni: «Una tragedia legata a fattori umani. Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo. Un militare che era a Belluno da poco più di sei mesi ci ha lasciato. Sono sempre circostanze spiacevoli: abbiamo perso un dei nostri ed è stato un evento inaspettato. Era proprio nel Soccorso alpino e aveva ottime qualità professionali. È successo è ci dispiace molto».
(g.s.)


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