Magliette propiziatorie al liceo Tiziano
BELLUNO. La maturità si affronta anche appellandosi alla scaramanzia. Magari indossando una maglietta come quella che vestivano ieri i ragazzi della 5ªA del liceo classico Tiziano. “Siamo nella m. ma nessuno lo sa”, recita la scritta, in caratteri greci, stampata sulla t-shirt bianca. Un modo come un altro per esorcizzare la seconda prova, che prevedeva la traduzione di un brano in greco. È uscito Isocrate, «uno degli autori possibili anche se speravamo ne venisse scelto un altro», dicono in coro gli studenti all’uscita.
Escono in massa, dopo quattro ore. Vocabolario in mano e la stanchezza dipinta sui volti, anche visto il caldo che è scoppiato in città. Hanno sfruttato tutto il tempo a disposizione per terminare la prova e superare il giro di boa della maturità. La versione è risultata «lunga» e «un po’ difficile, specie nel finale», raccontano i ragazzi. «Noi speravamo uscisse Platone», aggiungono gli studenti di 5ªA.
I ragazzi ora hanno qualche giorno di tempo per preparare la terza prova, poi gli scritti saranno terminati. All’orale porteranno anche una tesina e gli argomenti, al classico, sono abbastanza tradizionali. Tranne in qualche caso. Martina Bortot, per esempio (5ªA), ha scelto di affrontare il tema del gioco d’azzardo. Ha studiato numerosi articoli di giornale e documenti specifici e lo tratterà collegando la letteratura (“Il giocatore” di Dostoevskij e un brano del “Fu Mattia Pascal” di Pirandello) all’attualità. Un altro studente ha preparato una tesina sul fumetto, Claudia Dal Mas sul femminismo.
E il futuro? I ragazzi hanno le idee chiare. Tutti proseguiranno gli studi all’università. La scelta è stata fatta sulla base delle attitudini e soprattutto delle passioni di ciascuno. Così ecco le iscrizioni a giurisprudenza, medicina, lettere classiche, arte, per diventare restauratrice.
E se trovare un lavoro diventasse difficile, frequentando queste facoltà? «Tanto il lavoro non si trova facilmente in ogni caso», commenta una studentessa. Gloria e Marco andranno a Gorizia a fare scienze diplomatiche, Chiara vuole diventare giornalista. «Ma non mi piace tanto la politica, preferirei fare un giornalismo d’assalto», dice.
Più divisi fra un futuro all’università e la scelta di andare subito a lavorare i ragazzi dell’Itis Segato. I primi a uscire dall’istituto sono gli studenti della quinta Informatici, cui il Ministero ha chiesto, per la seconda prova, di predisporre una rete per una scuola. «Era fattibile, simile alle esercitazioni che avevamo fatto in classe», racconta Luca Da Rech.
Il quale in autunno sarà a Udine, a frequentare il corso di Tecnologie web e multimediali insieme al compagno di classe Nicholas Santomaso. «Ci piace la materia e poi fare l’università dà un qualcosa in più», spiegano i due ragazzi. Andrea Luciani andrà a lavorare ma deve ancora trovare un’occupazione, Stefano Corte invece ha fatto un colloquio per la stagione in rifugio. Poi si vedrà.
Ma prima c’è da affrontare la terza prova. E l’orale. Chiuso il capitolo maturità, qualcuno andrà in vacanza, altri direttamente a lavorare.
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