Malattia delle lingua blu, altri quattro ovini infetti

Nuovi casi registrati ad Alano, Fonzaso e Seren. Verifiche al via negli allevamenti. Ieri vertice in Regione con gli allevatori: a breve l’avvio della campagna vaccinale

Salgono a nove i casi di pecore affette da Bluetongue, ovvero la malattia della lingua blu che colpisce ovini e bovini. Sei le pecore infette nel territorio dell’Usl 2 di Feltre, tre quelle nel Trevigiano, all’interno dell’Usl 8 di Asolo-Montebelluna. Gli ultimi quattro casi sono stati individuati nelle scorse ore, tutti nella nostra provincia. Colpite pecore di proprietà di allevamenti nei comuni di Alano di Piave (due casi), Fonzaso, Seren del Grappa. I nove casi interessano greggi o allevamenti formati in tutto da 700 capi che vengono definiti infetti per la presenza anche di un solo animale con la Bluetongue. La malattia, va ricordato, non è trasmissibile all’uomo e non incide sulla qualità di latte e carne. Sono stati gli allevatori, sull’onda anche dell’allarme per la malattia che ha iniziato a manifestarsi alla fine di agosto, a segnalare al servizio veterinario dell’Usl 2 e quindi all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie la presenza dei sintomi della malattia nei propri animali. Le controanalisi effettuate dallo Zooprofilattico di Teramo, centro di referenza nazionale per la malattia, hanno confermato la diagnosi.

«Registriamo negli ultimi giorni un aumento di segnalazioni di casi potenziali da parte di allevatori e pastori», spiega la dottoressa Lebana Bonfanti, dirigente veterinario dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, «Va ricordato che si tratta di una malattia da vettore, che si trasmette non per contatto diretto, ma attraverso un tipo di moscerino che funge da vettore tra animali infetti e animali sani». Proprio per questo l’area coinvolta dalla malattia può essere potenzialmente vasta. Per definire i confini della diffusione della Bluetongue, sono partiti i controlli a campione su larga scala su allevamenti e greggi che stanno interessando le province di Belluno e Treviso, oltre che la zona nord del Padovano e l’Altopiano di Asiago. Al lavoro i veterinari delle aziende sanitarie coinvolte, con il coordinamento della Regione e del Ministero della Salute. Previsti controlli su alcuni migliaia di capi a campione con il prelievo di latte o sangue per verificare la presenza del virus. Resta in vigore il divieto di movimentazione di ovicaprini e bovini dalle province di Belluno e Treviso. Pecore, capre e mucche potranno quindi spostarsi dal Bellunese al Trevigiano e viceversa, ma non potranno uscire dall'area delle due province. Intanto ieri la Regione ha convocato un tavolo tecnico sull’emergenza per fare il punto con le organizzazioni agricole e degli allevatori. Sono state le stesse organizzazioni di categoria a sollecitare l’inizio della campagna di vaccinazione del patrimonio zootecnico sensibile che si trova nel territorio delle due province coinvolte. Una operazione, questa, coordinata dal Ministero della Salute, che consentirebbe di rendere immuni gli animali, evitando l’ulteriore diffusione della malattia.

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