Malori di agosto, il Comune di Val di Zoldo diffida Trento
VAL DI ZOLDO. Un’affermazione quanto meno frettolosa, che ha provocato un grave danno di immagine a Val di Zoldo. Il sindaco Camillo De Pellegrin ha deciso di intervenire a tutela del Comune, dopo i fatti di fine luglio e agosto, quando 15 persone legate all’European spirit of youth orchestra accusarono disturbi gastrointestinali. I ragazzi, che facevano parte di un gruppo di circa 100 persone arrivate nello zoldano per lo spettacolo di Paolo Rumiz a Palma, raggiunsero poi Trento ed è lì che accusarono i sintomi di una sospetta intossicazione. Il 2 agosto, nel sito del Comune di Trento, fu pubblicato un comunicato che attribuiva la responsabilità dei malori all’acqua zoldana: «L’origine dell’intossicazione è da ascriversi all’acqua bevuta da una fontana di un comune del Bellunese dove l’orchestra ha suonato nei giorni scorsi».
«A quel punto», ricorda De Pellegrin, «è partita la fobia. Gli alberghi hanno ricevuto numerosissime disdette e le farmacie sono state prese d’assalto». In quei giorni, infatti, altre persone hanno segnalato disturbi analoghi: «In Zoldo come in molti altri punti del Mondo», dice il sindaco che però non ha ignorato o scaricato su altri il problema: «L’Usl ha effettuato prelievi e analisi sulle nostre acque sia prima dell’arrivo dell’orchestra, sia dopo, senza mai riscontrare anomalie nei parametri. Noi abbiamo invitato i cittadini a non bere l’acqua della fontana, ma solo in via precauzionale. Le indagini sono continuate, perché è giusto e importante capire l’origine dei malesseri per evitare che si ripetano, ma dalle analisi dell’acqua non è emerso nulla. Inoltre non ci è stato possibile raccogliere dati relativi ai membri dell’orchestra che sono stati male». Per il sindaco: «Non si può criminalizzare una località senza alcun fondamento. Servono rispetto, cautela e confronto».
Da qui la decisione di De Pellegrin di rivolgersi a un legale, l’avvocato Innocenzo Megali, che nei giorni scorsi ha scritto una lettera di diffida al Comune di Trento, invitandolo a pubblicare sul proprio sito una rettifica del comunicato del 2 agosto, dando atto dell’assenza di responsabilità a carico del Comune di Val di Zoldo e garantendone adeguato rilievo sui mezzi di informazione. Inoltre il Comune di Val di Zoldo chiederà al Comune di Trento il risarcimento dei danni subiti (in misura ancora da quantificare) a causa delle affermazioni “infondate e lesive”. Il termine di dieci giorni per provvedere alla rettifica scade in queste ore. In caso di inerzia, l’iniziativa del Comune potrebbe trasformarsi in un’azione legale.
«Nei giorni di massima affluenza turistica estiva», conclude De Pellegrin, «la nostra vallata e tutta la provincia di Belluno hanno subito un danno gravissimo da quel comunicato».
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