Maltempo: arrivano i soldi, ai privati il 37,5%

Il commissario Zaia crea un comitato attuatore con due bellunesi
Due smottamenti avvenuti nei giorni del maltempo anche in provincia di Belluno Ieri c’è stata la prima riunione operativa per gestire le fasi dei risarcimenti
Due smottamenti avvenuti nei giorni del maltempo anche in provincia di Belluno Ieri c’è stata la prima riunione operativa per gestire le fasi dei risarcimenti
BELLUNO.
Sono in arrivo i primi soldi per liquidare i danni del maltempo. La comunicazione è stata data ieri nella riunione tra le Province di Belluno, Treviso e Venezia e i Comuni coinvolti, che nel bellunese sono 37. Durante l'incontro è stato spiegato anche che sarà un Comitato di attuatori, formato da una quindicina di persone, ad affiancare operativamente Luca Zaia nel ruolo di commissario per l'alluvione.

Nel comitato entrano anche due soggetti bellunesi: un sindaco da individuare nelle prossime ore e la Provincia, che alternerà il dirigente Luca Soppelsa e il presidente Gianpaolo Bottacin a seconda che l'incontro sia tecnico o politico. All'appuntamento di ieri, tenuto a Treviso, era presente Mariano Carraro, segretario della protezione civile veneta, già nominato dal governatore Zaia come vice commissario.

Considerando che la situazione non si è ancora assestata, Bottacin ieri ha comunque portato la conta dei danni bellunesi, che ha già sfiorato i 25 milioni di euro. Entrando nel dettaglio, ammontano a 12,7 milioni di euro i danni segnalati dai Comuni e in particolare i più colpiti sono: Seren del Grappa (2,8 milioni), Valle di Cadore (1,2), Feltre (1), Chies d'Alpago (967 mila) e Farra d'Alpago (810). La Provincia, tra dissesti (4,8) e problemi sulla viabilità gestita da Veneto Strade (2,4) conta per ora 7,2 milioni di danni. Altri 4,2 milioni sono segnalati dal Genio Civile e 1,08 dai Servizi forestali regionali.

Limitati i danni subiti dai privati, cittadini e aziende, che al momento hanno presentato richieste per 500 mila euro, ma è assolutamente necessario che chi è stato colpito dal maltempo si faccia avanti subito, rivolgendosi al proprio Comune. In questi giorni infatti sono stati decisi i criteri per la liquidazione dei primi danni, con i 300 milioni stanziati dal governo la settimana scorsa.

Il criterio stabilito è quello di anticipare subito il 37,5% del risarcimento chiesto dai privati cittadini e dalle aziende, cioè circa 190 milioni di euro verranno spesi così; i restanti 110 milioni andranno in opere pubbliche, con criteri ancora da fissare. «Ho sottolineato la necessità di tener presente che alcune opere pubbliche, soprattutto in montagna, evitano danni privati», dice Bottacin, «come ad esempio a Paludi, dove con 50 mila euro possiamo ripulire il Rai e continuare a gestirlo bene come nei giorni scorsi, salvaguardando l'area industriale».

Nel complesso il Veneto, al momento, conta circa un miliardo di euro di perdite e quindi serviranno altri fondi da parte del governo.

«I 300 milioni verranno depositati da parte dello Stato sul conto corrente attivato per l'alluvione nei prossimi giorni», spiega il presidente della Provincia. «Poi, per quanto riguarda i privati, il commissario li trasferirà ai Comuni e i sindaci potranno liquidare i cittadini. La procedura è molto rapida e non si escludono "aperture" in casi particolari, ma i sindaci devono essere garanti di quanto dichiarato dai cittadini e delle situazioni da trattare in modo eccezionale. Sempre i sindaci devono sollecitare i privati a farsi vivi al più presto in caso di danni subiti nei giorni scorsi, perché il pagamento è imminente e appena i soldi sono in cassa si possono subito dare, ma serve un quadro completo».

Nel post alluvione gli amministratori locali avevano chiesto al governo di escludere le opere di ripristino dal patto di stabilità. In via informale è stato detto che sarà possibile per quanto realizzato con i fondi affidati al commissario: «Abbiamo chisto che escano dal patto tutte le spese di pronto intervento», conclude Bottacin.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi