Maltempo, danni materiali: quasi 5 milioni

Il Comune di Cortina ha appena inviato in Regione una prima stima che non comprende quelli collaterali

CORTINA. 4.707.000 euro: è questa la stima dei danni causati dalle forti nevicate he hanno imperversato sulla Conca dal 30 gennaio in poi redatta dal Comune di Cortina. Il censimento è stato richiesto dalla Regione Veneto, a scopo ricognitivo, dopo la dichiarazione dello stato di calamità dovuto al susseguirsi del maltempo che ha provocato danni in tutto il Veneto.

«La cifra», spiega il vice sindaco Enrico Pompanin, «è relativa solo ai danni materiali quantificabili sia di beni pubblici e sia di beni privati. Va sottolineato che il maltempo ha provocato anche un danno economico relativo alla perdita di guadagno per tutto il comparto turistico che non rientra in questa stima. Bisogna però non dimenticare che gli impianti di risalita sono stati chiusi per giorni a causa del maltempo, che i rifugi hanno lavorato poco o niente, che i passi sono stati chiusi. Molti turisti hanno disdettato le prenotazioni e quindi né alberghi, né privati che affittano, né i commerciati hanno avuto incassi. La Regione per ora ci ha chiesto di quantificare i danni materiali, e lo abbiamo fatto. Le cifre fanno paura; anche perché, ad esempio sulle strade, dove ci sono danni per 600 mila euro, bisognerà intervenire appena possibile. In alcuni punti si è buttato un po' di asfalto per coprire delle buche, ma in primavera gli asfalti, rovinati dal continuo passaggio di mezzi carichi di neve e pacere munite di catene, andranno rifatti del tutto».

I danni materiali di Cortina ammontano a 4.707.000 euro. Di questi, 600.000 sono appunto per le strade, 1. 827.500 sono per danni agli edifici pubblici. In questa cifra rientrano gli edifici “pubblici strategici” come il curling center, dove, sotto il peso della neve, ha ceduta una parte di tetto; il magazzino del polo scolastico Valboite, l'ex casa riposo (dove anche ci sono stati danni al tetto), magazzini vari e impianti sportivi. Ci sono poi 227.000 euro per spese di prima emergenza, ossia quelle sostenute dall'Amministrazione per l'attività d’emergenza, come la rimozione della neve da strutture e aree pubbliche, l'assistenza pasti ai volontari di Protezione Civile, le attività straordinarie degli operai, il maggiore consumo di gasolio per sgombero neve e tutte quelle altre spese che il Comune ha dovuto fare per togliere la neve chiamando anche i rinforzi per garantire che i lavori procedessero in maniera spedita.

«Avevamo poi chiesto a privati e aziende di inviare entro il 13 febbraio la quantificazione dei danni materiai subiti, tramite l'apposito modulo predisposto», continua Pompanin, «e nella stima inviata in Regione abbiamo inserito anche queste cifre. Per quanto riguarda i privati, si tratta di 1. 460.000 euro per danni a beni immobili, di 12.400 euro per danni a beni mobili registrati e di 1.200 euro per danni a beni mobili non registrati . Gli enti privati non commerciali hanno invece avuto danni a beni immobili per 30 mila euro. Infine le attività produttive hanno quantificato i danni in 549.900 euro. Per ora non c'è la certezza che i fondi necessari a ripagare l'emergenza verranno versati . Ma siamo fiduciosi», conclude Pompanin, «in quanto la Regione si sta muovendo per garantire che arrivi il rimborso di almeno una parte della spesa straordinaria sostenuta».

Alessandra Segafreddo

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