Maltempo, i sindaci chiedono 40 milioni per i danni

Domani i rappresentanti della Provincia presenteranno al ministro D’Incà la lista dei lavori più urgenti da eseguire

BELLUNO

Sarà aperta oggi la Provinciale 251 all’ingresso della valle, per dare l’opportunità di accesso al ristorante e al camping Insonnia. Resta invece chiusa la Strada del Canale per la colata da 2 mila metri cubi. «Una corsia, quella più a valle, verrà riattivata, a senso unico alternato, per il prossimo Natale, immagino il 24», informa il sindaco di Val Zoldo, Camillo De Pellegrin. Veneto Strade, intanto, ha riaperto alla circolazione la provinciale 30, denominata Panoramica del Comelico, tra i Comuni di Santo Stefano e San Pietro di Cadore.

In questi giorni si tirano i primi bilanci del recente maltempo, che probabilmente sono di entità inferiore a quella immaginata in un primo tempo. Se la società diretta da Silvano Vernizzi ha messo in conto una quarantina di milioni di danni, i Comuni hanno fatto un conteggio analogo per i danni riscontrati nel loro territorio e a proprio carico. Le rispettive somme le hanno comunicate alla Provincia, che porterà la sintesi all’esame del ministro Federico D’Incà, domani a Roma. Per il momento si tratta di 40 milioni per sistemare 131 siti, somma alla quale vanno aggiunti 400 mila euro di interventi immediati, quelli che in gergo tecnico appartengono alla cosiddetta “somma urgenza”.

«Ma si tratta», precisa l’assessore di competenza Massimo Bortoluzzi, «solo di una prima stima, perché ogni giorno si scopre sempre qualcosa di nuovo, di aggiuntivo. E, in ogni caso, metri e metri di neve stanno dando copertura a strade che probabilmente hanno ceduto, ad altre frane e smottamenti, a piste forestali e sentieri che dovranno essere rimessi in sicurezza. Quindi solo nella prossima primavera si potranno conteggiare puntualmente i danni. Ci sono intere aree ancora isolate. Il disgelo, inoltre, potrebbe provocare ulteriori, irrimediabili danni. Secondo gli esperti della Provincia, il bilancio definitivo potrebbe risultare superiore ai 100 milioni di danni».

E di analoga entità potrebbe essere il danno complessivo di Veneto Strade, per non contare quello di Enel, Terna, Bim. «Se non sono 300 milioni, poco ci manca», sussurra Roberto Padrin, presidente della Provincia. «Ci avviciniamo, dunque, alle prime cifre indicate dall’assessore alla Protezione civile Bottacin».

Domani una delegazione della Provincia sarà a Roma, dal ministro bellunese Federico D’Incà. «Gli porteremo il nostro albero di Natale con le ferite al territorio provocate dal vento e dalla neve una settimana fa e che vanno ad aggiungersi», evidenzia Padrin, «a quelli della tempesta Vaia, con gli ultimi cantieri da chiudere il prossimo anno».

Il presidente ribadisce che la priorità delle strade interne è senz’altro quella rappresentata dalla provinciale 251 della ValZoldo. Padrin dice d’augurarsi che nel Piano triennale della viabilità, annunciato dalla vicepresidente Elisa De Berti, possa trovar posto la messa in sicurezza di questa arteria.

Con il DPCM del 21 novembre 2019, infatti, è stata prevista nel Veneto la riclassificazione a “Strada Statale” di circa 700 km di strade Provinciali o Regionali: ciò comporta la necessità di ridisegnare la “maglia stradale” attualmente in gestione alla Società Veneto Strade Spa. «In questa riscrittura», insiste Padrin, «un posto privilegiato va trovato per questo collegamento intervallivo, che può costituire anche un’alternativa all’Alemagna in caso di emergenza». —
 

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