Maltempo, Piave e Cordevole spaventano: è massima allerta sui fiumi
BELLUNO. Ancora frane e allagamenti, ma da ieri sono i principali corsi d’acqua della provincia a preoccupare, con la prefettura che ha attivato lo stato di massima allerta sul Piave (relativamente allo sbarramento di Pieve di Cadore), sul Cordevole (abbondantemente superata la portata di sicurezza sulla diga del Ghirlo, dove si è registrato un picco di 180 metri cubi al secondo, a fronte di una soglia di 150 mc/s) e sul Boite, oltre che sul lago di Alleghe, dove sono stati allertati tutti i Comuni rivieraschi per la tracimazione in alcuni punti dello specchio d’acqua, anche se senza particolari danni. Tutti i valori rilevati sono i più alti degli ultimi cinque anni.
Ancora chiusa a seguito dello smottamento di Nove la linea-ferroviaria Conegliano-Belluno (prevista solo oggi la riapertura), mentre non si registrano particolari criticità sulle strade bellunesi, con la statale 51 di Alemagna che è tornata percorribile anche nel tratto tra Vittorio Veneto e il Fadalto e viabilità regolare sul provinciale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina.
Scantinati e garage allagati. Una quarantina anche ieri gli interventi in provincia dei vigili del fuoco (decollato da Venezia un elicottero per monitorare dall’alto i corsi d’acqua e, in particolare, la zona di Lentiai e Busche). Intervento complicato a Cencenighe, dove i pompieri sono stati impegnati per diverse ore con le elettropompe per liberare da circa 75 centimetri d’acqua gli scantinati e i garage di un condominio in via Ghirlo. Acqua anche negli scantinati di un’abitazione in via Attilio Tissi e a Rivamonte, in località Zenich. Problemi pure a Sappada, dove i vigili del fuoco hanno impiegato ore per prosciugare i circa 400 metri quadrati dello scantinato di un condominio in borgata Ecche, dove l’acqua aveva raggiunto i 30 centimetri d’altezza. Piano interrato di una palazzina allagato ieri sera anche a Longarone. Qualche disagio a Belluno: chiusa a causa dell’acqua la strada che collega via Montegrappa al campo del Piave calcio.
Acqua sporca a Belluno. In seguito a diverse segnalazioni dei residenti, Bim-Gsp ha rilevato la torbidità dell’acqua nel capoluogo e ne sconsiglia il consumo a fini alimentari. Pur confermando come al momento non ci siano rilevazioni di non potabilità dell’acqua nel Comune capoluogo.
Ancora frane. Smottamenti di piccole dimensioni con interessamento delle sedi stradali si sono registrati ieri a Rocca Pietore, a Pescul, tra la galleria Comelico e l’abitato di Santo Stefano sulla statale 52 Carnica e a Valle di Cadore, dove una colata di fango (con un fronte di circa 15 metri) ha trascinato sulla provinciale 347 un enorme masso, senza coinvolgere i mezzi in transito e richiedendo l’intervento del personale di Veneto Strade e dei carabinieri di Pieve di Cadore. In serata altri due interventi dei vigili del fuoco per altrettante frane: una all’altezza di Dosoledo, dove è stata interessata metà carreggiata della 52 Carnica, l’altra poco fuori l’abitato di Gosaldo, con sversamento sulla provinciale 347 in direzione del passo Cereda.
Riaperto il Fadalto. Dopo la chiusura forzata dalle 14.30 di mercoledì, a seguito della frana a Nove, ieri mattina è stato riaperto al traffico il tratto della 51 di Alemagna compreso tra Vittorio Veneto e il Fadalto. Chiusa ieri sera la provinciale in un piccolo tratto nel paese di Cibiana, dove in centro ieri sera una frana ha lambito una casa. Restano chiuse anche le provinciali “della Valle del Mis” (tra le località Pascoli e Bitti), “di Sauris”, “della Val Sesis” e “del passo Fedaia”.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi