Mamma con la sclerosi sfrattata: nuova casa in un alloggio dell’Ater
Conclusione positiva per la vicenda di Alessia Vedana: a Mas in attesa di una assegnazione definitiva
Alessia Vedana ha una nuova casa e proprio questa mattina, 29 gennaio, consegna le chiavi della vecchia abitazione al custode del bene.
Si conclude in modo positivo, anche se non definitivo, una vicenda finita sui giornali e in tivù alla fine dello scorso settembre, ma cominciata molti anni prima.
La signora Vedana aveva comprato casa a Sedico, con un mutuo, quando lavorava a tempo pieno alla De Rigo di Longarone.
Poi la necessità di allevare il figlio, che allora aveva due anni e ora ne ha dodici, la scomparsa dei genitori e alla fine anche la malattia, la sclerosi multipla comparsa negli ultimi anni, l’hanno portata a non riuscire a pagare le rate del mutuo e spesso anche le bollette.
Lasciato il lavoro a tempo pieno, ha iniziato una serie di lavori a tempo determinato, con relativo stipendio attorno a 800 euro al mese. La casa è stata pignorata, è andata all’asta ed è stata acquistata.
Così a settembre era arrivato l’ordine di sfratto per far subentrare i nuovi proprietari, ma senza che Alessia Vedana fosse ancora riuscita a trovare una alternativa. L’affitto nel libero mercato era troppo alto per il suo stipendio e la situazione è andata via via peggiorando.
È allora che della vicenda è stato interessato l’avvocato Gino Sperandio, che è riuscito a bloccare lo sfratto e a farlo rinviare di alcuni mesi, per consentire alla donna di accedere ad un alloggio Ater. E così è stato.
«Appena prima di Natale», racconta Alessia Vedana, «ho firmato il contratto con l’Ater per un alloggio al Mas. Non è molto grande ma per il momento va bene. Ho firmato un contratto per un anno, e nel frattempo ho fatto domanda per un alloggio Ater in via definitiva. Spero che mi venga dato nella zona di Borgo Valbelluna, visto che mio figlio va a scuola a Lentiai».
Il 28 gennaio l’abbiamo trovata ancora in fase di trasloco: è andata a recuperare, nella casa in via Delle Fontane a Sedico, gli ultimi oggetti a cui tiene molto. «C’è tanta parte della mia vita lì dentro, quella dei miei genitori e di mio figlio».
Come successe a settembre, quando nei giorni dello sfratto aveva scoperto di avere il Covid, anche in questi giorni non sta troppo bene: sono influenzati entrambi, lei e il figlio.
«Sono soprattutto molto stanca, perché nelle mie condizioni fare un trasloco non è stato semplice. Sono stati mesi di angoscia totale, nell’attesa che venisse trovata una casa per me e mio figlio», racconta.
Alla fine la buona notizia è arrivata. Alessia Vedana aveva ancora qualche giorno di margine, perché il giudice le aveva dato tempo fino a fine gennaio, ma non è stato necessario arrivarci.
Nel frattempo anche i nuovi proprietari si sono trovati in difficoltà nell’alloggio temporaneo che hanno dovuto trovare dopo il mancato subentro a settembre.
Nella fase del trasloco e prima ancora nella ricerca di un alloggio, si sono mossi in molti a Sedico, il Comune prima di tutti.
«Devo assolutamente ringraziare gli amministratori e il personale del Comune, i vigili in particolare, umani e comprensivi. Mi hanno aiutato nel trasloco, nello smontaggio dei mobili e nel montaggio nella casa di Mas», sottolinea Alessia Vedana.
A tirare le redini della vicenda verso una conclusione positiva ci ha pensato anche l’avvocato Gino Sperandio che ha continuato ad assisterla. «Ora spero di trovare un po’ di tranquillità per noi due, io e mio figlio», spiega la mamma.
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