Manca il capotreno, annullata la corsa per Padova
BELLUNO. Continuano i disagi per i pendolari delle ferrovie, alle prese con treni cancellati e ritardi. L’ultimo disservizio è di ieri pomeriggio e riguarda il treno per Padova delle 14.48.
L’ennesima beffa. Sono le 14.35 e l’altoparlante della stazione di Belluno annuncia che il treno diretto verso la città di Sant’Antonio è pronto alla partenza. Passano venti minuti, ma il mezzo non si muove. I viaggiatori sono perplessi: cosa sta accadendo? Perché non parte? La risposta non tarda ad arrivare e non è delle migliori: la corsa è annullata. La rabbia sale e raggiunge il top quando si viene a conoscere il motivo della soppressione della corsa: mancava il capotreno. A questo unto l’unica alternativa è attendere un’ora e prendere il treno successivo, ma per molti questo comporta la perdita delle relative coincidenze e l’arrivo a destinazione con una o anche due ore di ritardo.
La rabbia di Reolon. Nei giorni scorsi, ritardi si sono registrati anche per problemi ai passaggi a livello, mentre altre corse sono state annullate per la mancanza del personale viaggiante. A ribadire lo stato disastroso in cui versano le ferrovie in provincia di Belluno e a criticare la decisione della Regione di rescindere il contratto con Trenitalia, è il consigliere del Pd, Sergio Reolon.
«Nel giro di pochi giorni il Veneto ha disdetto il contratto con Trenitalia e sta preparando le basi per individuare un nuovo gestore. Nel frattempo l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha avviato un’indagine sui servizi di trasporto ai passeggeri, unica nota positiva che permetterà di tracciare una linea strategica, tenendo in considerazione le problematiche emerse nei vari territori», dice Reolon, che continua la sua critica: «A questo punto Zaia si complimenta con l’Authority, riconoscendo la necessità di attuare un tale procedimento. In pratica, lui stesso ammette, involontariamente, la totale incapacità della Regione di vigilare sulla situazione trasporti».
Ma non è finita qui, «a rendere ancora più esilarante la faccenda, sono le giustificazioni di Trenitalia, che imputa alla geografia particolare della Pianura Padana i problemi legati ai disservizi. Questa notizia è emersa durante l’incontro di stamattina (ieri per chi legge, ndr) a Palazzo Ferro Fini».
All’incontro erano presenti Renato Chisso, assessore alla mobilità e alle infrastrutture, l'ingegner Maria Annunziata Giaconia, responsabile Trenitalia Veneto e Friuli, e Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali. «Il vero problema è che la Regione non investe denaro e risorse adeguate per attuare le modifiche necessarie. Per una volta mi piacerebbe sentire da Chisso, quali sono le soluzioni concrete per far fronte ai disagi creati dai buchi nell'orario, dai ritardi e dai disservizi di ogni sorta».
Per Sergio Reolon i pendolari «vanno ascoltati perché possono essere una risorsa strategica, ma è necessario anche tenere conto di tutto il sistema turistico del territorio. Per ogni esigenza, Chisso, deve dare una risposta concreta in termini di azioni e di tempi».
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