Mancano all’appello anche funzionari e direttori generali
BELLUNO
Anche per i direttori dei servizi generali e amministrativi (dsga) la situazione non è migliore rispetto a quella dei dirigenti scolastici. Su 38 scuole, sono cinque quelle che funzionano senza dsga, mentre la maggior parte degli altri posti sono retti annualmente da direttori provenienti da altre province o da altre Regioni.
«Eppure il dsga è una figura molto importante», precisa il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Gianni De Bastiani, «assieme al preside, ha la responsabilità diretta della scuola ed è la figura più adatta per intercettare eventuali fondi per progetti o altre attività degli istituti. Senza queste figure una scuola fatica ad andare avanti».
In provincia la graduatoria dei dsga è già esaurita da tempo e non ci sono concorsi all’orizzonte di immediata esecuzione. «Il problema è anche il continuo turn over di questi dipendenti. La mobilità non consolida certo la loro presenza negli istituti. Le scuole sono delle piccole aziende la cui funzione è quella educativa, ma servono figure amministrative e finanziarie per mandarla avanti», spiega De Bastiani.
Difficoltà che lo stesso ufficio scolastico conosce bene, visto che ad oggi sono rimasti in sette a mandare avanti tutte le attività: tre funzionari, tre assistenti amministrativi e il dirigente. «Sono dipendenti molto in gamba, perché, riconoscendo la situazione di emergenza in cui ci troviamo a operare per la carenza di personale, sono sempre disponibili a fermarsi fino a quando è necessario», conclude il dirigente dell’Ust bellunese. «Per riuscire a seguire tutti i vari progetti che abbiamo, da quello sulla motricità a quello sulla formazione, dall’alternanza scuola-lavoro all’educazione alla cittadinanza, dobbiamo aggiungere ogni anno del personale in distacco dalla scuola. Si tratta, però, di docenti che restano qui solo un anno, quindi ogni volta bisogna partire daccapo per far loro conoscere la macchina dell’ex Provveditorato». —
P.D.A.
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