Mancano medici sulle ambulanze e in Ortopedia
BELLUNO. Mancano ginecologi, tanto che viene sospeso di notte il servizio all’ospedale di Pieve di Cadore, mancano pediatri, ma mancano anche ortopedici e medici di pronto soccorso da inserire nell’organico delle ambulanze del Suem.
La situazione inizia davvero a farsi pesante per le strutture sanitarie bellunesi, tanto che il direttore generale Adriano Rasi Caldogno si dice preoccupato. «Iniziamo a risentire di alcune criticità anche all’ospedale di Agordo per la carenza di ortopedici. Se il numero degli specialisti non dovesse essere rimpinguato, si farà fatica anche a garantire il week surgery. Ad oggi il servizio si regge, ma per garantire gli standard di qualità della prestazione erogata ai pazienti è necessario avere un numero adeguato di figure professionali. E queste iniziano a scarseggiare. Abbiamo intenzione di avviare dei bandi per reperirle».
Stesso problema anche per il Suem. «Se per l’elisoccorso non ci sono problemi, perché abbiamo delle convenzioni in atto con altre province», precisa il primario del 118, Giovanni Cipolotti, «questa estate si sono verificate delle criticità nel garantire la presenza del medico sulle ambulanze. Si tratta dei cosiddetti pronto soccorristi, coloro che lavorano sia in pronto soccorso sia nelle ambulanze in caso di emergenza. Durante l’estate si è verificato un problema, perché ci sono state delle malattie e quindi ci siamo trovati in difficoltà, ma siamo riusciti ugualmente a sopperire, ricorrendo a turni aggiuntivi di medici in libera professione. Anche per queste figure, a questo punto, è necessario avviare un bando: ne servirebbero almeno due per uscire da questa situazione di criticità», conclude Cipolotti. (p.d.a.)
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