Mancano psichiatri, a rischio il servizio

PIEVE DI CADORE. Mancano psichiatri nell’unità operativa del Cadore tanto da temere di incorrere nel pericolo di interruzione di pubblico servizio. Il dirigente medico del reparto del Cadore,...

PIEVE DI CADORE. Mancano psichiatri nell’unità operativa del Cadore tanto da temere di incorrere nel pericolo di interruzione di pubblico servizio.

Il dirigente medico del reparto del Cadore, infatti, è stato assunto dal luglio scorso in un’altra azienda sanitaria e per la durata del periodo di prova, ha chiesto all’Usl n. 1 l’aspettativa. Questo ha comportato una diminuzione improvvisa del numero dei medici che sono scesi a tre, compreso il primario che, ancora a luglio, aveva quindi segnalato all’azienda l’insufficienza della dotazione organica per garantire la copertura dei turni di servizio e gli standard prestazionali previsti dai Lea (livelli essenziali di assistenza) con conseguente pericolo di incorrere nell’interruzione di pubblico servizio.

Dopo questo allarme, a metà agosto il direttore del dipartimento di salute mentale aveva fatto presente che non si poteva recuperare uno psichiatra tramite la mobilità da altre sedi.

A questo punto, vista la necessità di coprire questo posto vacante, il direttore medico degli ospedali di Belluno e di Pieve di Cadore ha chiesto all’azienda di intervenire subito, tramite l’assunzione straordinaria di un medico proprio per sopperire a questa grave carenza.

L’Usl n. 1 ha contattato i 10 medici che avevano presentato la loro domanda per il bando di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di uno psichiatra per il dipartimento delle dipendenze, e che sono finiti nella graduatoria. Ma dei dieci soltanto due hanno dato risposta positiva. Ora, i due professionisti saranno ricontattati, nella speranza che nessuno dei due rifiuti l’incarico, altrimenti il servizio rischia di essere interrotto. (p.d.a.)

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