Mancano tecnici, a rischio la Radiologia di Agordo
AGORDO. Mancano tecnici radiologi: a rischio l’attività della Radiologia di Agordo. A lanciare l’allarme è il segretario della Fp Cgil, Gianluigi Della Giacoma.
Il problema della carenza di personale sta interessando l’Usl ormai da alcuni anni. Sempre più difficile, infatti, è trovare figure specializzate, dal medico ginecologo al pediatra, dall’anestesista e al medico di pronto soccorso, tanto che spesso la direzione strategica dell’azienda sanitaria è stata costretta a ricorrere a prestazioni esterne aggiuntive oppure, come nel caso del punto nascite di Pieve di Cadore, a sospendere addirittura il servizio.
E ora, pian piano, dalla carenza di medici si è arrivati alla mancanza anche di personale tecnico, come appunto i tecnici di radiologia. Una situazione che sta mettendo in grave allarme la Funzione pubblica della Cgil che ha deciso di suonare la sveglia alla direzione strategica sanitaria.
«Perché la Radiologia funzioni», spiega Della Giacoma, «devono esserci almeno cinque tecnici. Il numero, infatti, è indispensabile per riuscire a garantire i turni di riposo, le ferie e quant’altro. Ora, alla fine dello scorso anno, un tecnico se n’è andato e uno se ne andrà a breve in pensione, lasciando così in reparto solo tre professionisti. Un numero appunto che non permetterà di organizzare i turni di lavoro. Il che significa mettere in grave crisi l’unità operativa, un’unità molto importante, strategica per poter formulare una diagnosi».
Ma la cosa che più lascia perplesso il sindacalista è che «nel piano trimestrale delle assunzioni che ogni azienda sanitaria presenta in Regione periodicamente, con il numero di personale che è necessario sostituire per garantire i servizi, per i prossimi tre mesi non è stata fatta alcuna richiesta di tecnici radiologi. Il che significa che da qui alle prossime settimane si rischia davvero il caos in quel reparto».
Un reparto che si inserisce in un ospedale che è già stato in gran parte depontenziato negli anni, e che ora, con questa situazione rischia davvero di vedere ridotta la propria capacità di azione.
«La Regione sempre più con difficoltà dà il permesso alle assunzioni soprattutto di figure tecniche, in particolare ora che c’è stata la fusione, forse pensa che il personale potrà essere “pescato” dagli altri ospedali», conclude il sindacalista. «Cosa che invece non capita in ambito sanitario, dove il via libera arriva quasi subito. Se poi non si trovano i medici questo è un altro discorso. Certo è che queste cose devono essere pensate e organizzate con largo anticipo, se non si vuole mettere in seria difficoltà il servizio, e soprattutto creare disagio agli utenti».
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