Mancata visita: sconto al medico

La Corte d’Appello ha diminuito da tre anni a 13 mesi la condanna per Marino

ARSIE’. Non visitò una donna che stava per morire. Condannato a tre anni in primo grado per rifiuto di atti d’ufficio, omissione di soccorso, peculato, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti e danneggiamento, il dottor Gerardo Marino ha ottenuto un sostanzioso sconto dalla Corte d’Appello di Venezia: la condanna è scesa a 13 mesi. L’anziana era ricoverata nella casa di riposo di Arsiè e, alla richiesta d’aiuto dell’infermiera, la guardia medica Marino aveva risposto, prescrivendo del paracetamolo, con il suo nome più commerciale.

Ma la procura della Repubblica gli contestava anche il fatto di aver usato la Panda dell’Usl 2 per andare alla festa alpina di Lamon mentre era in servizio. Quella volta, a Le Ei, lo vide anche il sindaco di Lamon, Vania Malacarne che ha testimoniato in aula e che aveva fatto segnalazione all’azienda sanitaria. «Mi sono concesso una pausa pranzo, ma nessuno ha telefonato», ha detto il medico, nel corso di un esame molto difficile. Ma in quella zona manca la copertura telefonica. Marino era accusato anche di aver distrutto alcune cartelle cliniche della casa di riposo di Lamon. La sua difesa sul punto? «Era materiale in esubero, datato. A me interessa la salute del paziente, non la burocrazia». Poi l’accusa di aver danneggiato due estintori all’ospedale di Lamon. Quella sera era una furia, secondo quanto riferito dalla collega, che chiamò il proprio compagno per paura che le succedesse qualcosa di spiacevole. Marino urlava e l’apostrofava in maniera molto discutibile, oltre che volgare. «Ma erano passate le 9, era il mio turno», la sua giustificazione al pubblico ministero Marcon.

Una volte lette con attenzione le motivazioni della sentenza di primo grado, l’avvocato d’ufficio Rossi ha presentato appello e i giudici veneziani hanno dato una sostanziosa sforbiciata alla condanna, scendendo da 36 a 13 mesi. In precedenza, Marino era stato assolto, sempre dal Tribunale di Belluno, per non aver visitato un paziente ammalato, figlio di una coppia in vacanza a Forno di Zoldo. Anche in quel caso, si era limitato a prescrivere un farmaco al telefono.

Gigi Sosso

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