Mancato rinnovo del contratto metalmeccanico: sp 1 bloccata dalle tute blu

Otto ore di sciopero con manifestazione di protesta a Limana dei lavoratori del comparto. Non sono mancati i disagi per gli automobilisti

La manifestazione di protesta dei metalmeccanici alla rotatoria di Limana
La manifestazione di protesta dei metalmeccanici alla rotatoria di Limana

«Questo è solo l’inizio, non abbiamo intenzione di mollare». Con queste parole i sindacati di tutte le sigle metalmeccaniche  del Bellunese si sono dati appuntamento oggi, venerdì 28 marzo, a Limana per lo sciopero e la manifestazione di protesta per chiedere la ripresa delle trattative per il nuovo contratto nazionale.

Stamattina la strada provinciale 1 è stata bloccata per quasi mezzora, all’altezza della rotatoria di Limana, dai lavoratori che muniti di fischietti e bandiere delle organizzazioni sindacali hanno creato non pochi disagi ai molti automobilisti che sono rimasti incolonnati attendendo che il corteo si muovesse. Le persone in coda hanno capito le motivazioni del blocco e non hanno dato segni di particolare malcontento, anche se gli stessi sindacalisti hanno lasciato in due riprese la possibilità di passare a qualche mezzo «perchè anche loro stanno lavorando».

Il gruppo si è mosso quindi dai cancelli della Epta Costan, l’azienda più grande in provincia del metalmeccanico e da qui si è portato, sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine, alla rotatoria  dove le bandiere sindacali sono state fatte sventolare e qualcuno ha richiamato l’attenzione sul tema dello sciopero e della protesta cioè il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale della categoria.

 

 

Da qui poi il corteo si è mosso per ritornare all’Epta dove si sono tenuti i discorsi non solo dei segretari di Fiom, Uilm e Fim, ma anche dei referenti generali di Cgil, Cisl e Uil. Per tutti in primo piano la questione degli aumenti salari, ma anche della sicurezza e riduzione dell’orario di lavoro e soprattutto l’importanza del contratto per una visione di lungo respiro della cultura industriale nazionale contro cui Federmerccanica e Assistal stanno  facendo ostruzionismo.

Non è passata inosservata inoltre la scarsa adesione allo sciopero da parte dei lavoratori di Epta, «Tiriamo le orecchie a chi ora sta lavorando, noi facciamo lo sciopero anche per loro», ha detto Sonia Bridda coordinatrice della Uil veneto, a cui ha fatto eco Denise Casanova a capo della Camera del Lavoro di Belluno che ha invitato a non mollare e anzi ad inasprire la lotta per portare a casa il nuovo contratto. L’invito a non mollare è arrivato anche dal segretario della Cisl, Francesco Orru. Un contratto che come hanno ribadito Matteo Caregnato della Fim Cisl, Antonino Colombo della Uilm e Stefano Bona della Fiom «è importantissimo non solo per il comparto e per la visione in prospettiva dello sviluppo del settore nei prossimi anni, ma anche perché farà da traino per tutti i contratti degli altri settori che si dovranno rinnovare da qui in avanti».

Ma ad avere la parola sono stati anche alcuni delegati sindacali di fabbrica che hanno cercato di sollecitare la partecipazione alla protesta. 

 

 

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