Manovra, le cooperative sul piede di guerra

Il direttore di Confcooperative Belluno, Marco Caliandro: «Creiamo occupazione ma ci affossano: sarà deleterio»
A destra il direttore di Confcooperative Marco Caliandro
A destra il direttore di Confcooperative Marco Caliandro
BELLUNO.
«Tagliare gli sgravi fiscali alle cooperative in montagna significa mettere un'ipoteca sul nostro territorio». Il direttore di Confcooperative Belluno, Marco Caliandro, commenta l'ultima novità della manovra, che prevede la riduzione dei vantaggi fiscali per le coop. 


Manovra che inizia a scontentare un po' tutti e che ora vede anche il mondo della cooperazione sul piede di guerra. «Ancora non è chiaro se la manovra colpirà la cooperazione al consumo ed ediliza o tutta indistintamente», precisa Caliandro, «ma è bene precisare che la cooperativa non ha vantaggi fiscali così importanti, non potendo ripartire gli utili, che vengono reinvestiti nella società. Questo ci ha permesso di tenere i posti di lavoro e di crearne di nuovi anche in un momento di crisi. Le cooperative sono società mutualistiche. E poi in una realtà come quella montana l'agricoltura e il consumo dipendono dalla cooperazione. Tassare queste società avrebbe una ricaduta sui prezzi al consumo, tanto da arrivare a chiudere i negozi di montagna. Oggi la cooperazione di montagna sta in piedi a malapena, tagliando gli sgravi fiscali non è detto che resisterà».  Il direttore di Confcooperative passa poi all'attacco politico. «Non tutte le cooperative sono "rosse": non è possibile penalizzare tutti per colpire pochi. Nel 2001 ci hanno tagliato alcuni vantaggi fiscali; nel 2004 abbiamo subito la riforma del diritto societario, che ha distinto tra mutualità prevalenti o meno; poi nel 2008 ci hanno aumentato la tassazione sui prestiti sociali dal 12.5% al 20%. Abbiamo già dato, come si vede. Questa presa di posizione sembra più una barriera ideologica. Ridurre gli sgravi in un momento in cui le cooperative galleggiano e gli enti locali sono alle prese con bilanci risicati, significa tagliare servizi ai cittadini».  Caliandro appoggia in pieno le parole del presidente nazionale di Confcooperative: «E' un provvedimento inqualificabile che va a colpire chi ha lavorato bene, chi ha dato lavoro, chi ha fatto aumentare il reddito con spirito mutualistico. E' un dato di fatto, infatti, che la cooperazione è l'unica forma di impresa ad aver aumentato l'occupazione in periodi di crisi. Sono momenti duri e ora ci troviamo becchi e bastonati».  E poi parlando di cooperazione edilizia, il direttore precisa: «Se verrà toccato questo aspetto, dobbiamo ricordarci che in montagna, oggi, è forse l'unica possibilità per farsi una casa. Insomma», conclude, «la cooperazione è un bene aggiunto soprattutto per un territorio disagiato come quello montano e bellunese».

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