Marchionne capofila della “Ferrari Cavalcade”

Presenti tedeschi, svizzeri, inglesi, russi, arabi ma anche tanti giapponesi gli amanti dell’auto di Maranello in tour da Auronzo alle Tre Cime, fino a Cortina
Di Gianluca de Rosa

AURONZO. Un sole tipicamente estivo ha accompagnato la cavalcata delle Ferrari all'ombra delle Dolomiti cadorine. C'era anche Sergio Marchionne, capofila della carovana, rombante a bordo di un'ammiraglia Alfa Romeo con numero zero in veste di co.pilota. Il presidente e amministratore delegato della casa di Maranello è stato uno dei protagonisti di Ferrari Cavalcade 2016, l'evento che il cavallino rampante dedica ogni anno a clienti e collezionisti più importanti e facoltosi del mondo. Tedeschi e svizzeri in larga maggioranza ma erano presenti anche folte delegazioni provenienti da Inghilterra, Dubai ed Est Europa. Nutrita un pò a sorpresa la delegazione nipponica, scarna invece quella italiana, anche se molte delle vetture partecipanti avevano targa nazionale pur essendo pilotate da stranieri.

Al rendez-vous di Venezia ha fatto seguito una tappa interamente dolomitica con l'attraversamento del Centro Cadore, preludio al primo “pit stop” di giornata previsto nel centro di Auronzo alla base degli impianti di risalita di monte Agudo, dove i cento bolidi, in larga maggioranza di colore rosso, hanno effettuato il primo check previsto dal programma con relativa punzonatura effettuata tra lo stupore e la curiosità di tanti presenti. Il ritrovo di monte Agudo ha dato la possibilità alla carovana di ricompattarsi visto che l'arrivo in terra cadorina delle cento vetture è avvenuto a scaglioni.

Da Auronzo, poi, con tanto di ripartenza sprint, le Ferrari hanno proseguito il viaggio in direzione lago di Misurina dove nell'area esterna al Grand Hotel è stato effettuato il secondo check di giornata. Da Misurina il via al clou di giornata, con l'ascesa alle Tre Cime di Lavaredo: per l'occasione strada d'accesso off limits al normale transito veicolare, con le Ferrari che hanno avuto a disposizione i sette chilometri che collegano il casello al rifugio Auronzo per effettuare una serie di test drive cronometrati, immortalati da un servizio foto e video curato direttamente dall'organizzazione. Una volta giunti al rifugio Auronzo la locale sezione del Cai ha provveduto a servire il pranzo ai partecipanti, dislocati tra le aree esterna ed interna della struttura.

L'ultima parte del programma ha visto le Ferrari sfrecciare per il centro di Cortina, prima di lasciare il Cadore e far ritorno a Venezia. L'organizzazione dell'evento è stata curata dalla casa madre di Maranello, con il chiaro l'intento di mantenere una certa riservatezza attorno alla kermesse.

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