Marcolin, a Fortogna un nuovo stabilimento

di Eleonora Vallin
LONGARONE
Marcolin raddoppia la produzione made in Italy e annuncia 50 nuove assunzioni. L’azienda dell’occhialeria di Longarone, dal 2012 nelle mani del fondo Pai Partners che ne detiene l’80%, ha comunicato ieri l’acquisto di uno stabilimento di 3.500 metri quadri nella vicina Fortogna. Lo stabile, che era di proprietà del gruppo eyewear Marchon, che si è appena spostato per potenziare la sede di Puos d’Alpago, sarà operativo da maggio 2015. L’investimento è di 5 milioni. «Abbiamo deciso di ampliare la nostra produzione interna in Italia per gli acetati, come risultato di un lavoro partito due anni fa, dopo l’acquisizione di Pai – commenta l’ad Giovanni Zoppas –; da allora abbiamo lavorato per un portafoglio equilibrato, con le ultime licenze Zegna e Pucci che saranno operative dal 2015, più l’acquisizione di Viva International. A questo si aggiunge una decisa qualificazione del prodotto e una presenza più forte in mercati ricettivi specie Far East e Travel retail. Oggi constatiamo – aggiunge Zoppas – una solida base di incremento della richiesta di mercato e quindi della produzione di made in Italy. E siccome questo è un asset vitale, abbiamo deciso di investire qui per un maggior controllo del ciclo di produzione e una migliore qualità da offrire ai nostri marchi».
Oggi sono 1.400 gli addetti Marcolin nel mondo, 700 a Longarone di cui 350 nella produzione, a cui andranno a sommarsi altre 50 unità nei prossimi sette mesi. La stima dell’aumento per la parte manifatturiera è di 800mila pezzi. «In questo momento le riforme di Renzi non incidono sulle nostre scelte – precisa l’ad – ma non ci spaventa il costo del lavoro se parliamo di prodotti made in Italy che sul mercato si posizionano ad alti livelli».
Marcolin, che nel 2013 ha totalizzato un consolidato di 345 milioni (con Viva), si appresta a chiudere l’anno in crescita del 5% con una quota di mercato che lo pone al terzo posto nel mondo dopo il gigante Luxottica e Safilo. Con un 45% di vendite in America, 30% Europa e un 25% nel resto del mondo, Far East in testa, Marcolin sta sempre più investendo per aumentare il segmento vista, vero e proprio «driver della crescita».
A portafoglio oggi si contano oltre 30 licenze e solo un marchio di proprietà (web). Del gruppo Kering, che ha appena aperto a Padova la sua business unit occhiali, Marcolin ha in seno solo la licenza Balenciaga. «Un marchio importante ma stiamo lavorando bene e con grande soddisfazione di Kering che ci ha tenuto a farci sapere che Balenciaga non rientrerà nella loro riorganizzazione. Noi teniamo a questo marchio – precisa Zoppas – però se alla scadenza del 2018, per qualche motivo, volessero riprendersela, affronteremo la cosa con grande serenità. Non è un mistero che oggi il nostro è un portafoglio ben diversificato con due pilastri fondamentali: Tom Ford per il lusso e Guess per il segmento diffusion». Per Zoppas l’iniziativa di Kering «rappresenta un unicum. Penso che oggi non ci siano motivi per essere particolarmente preoccupati» chiude. Quanto al futuro dell’occhialeria, il manager è convinto che il cuore resterà in Italia: grazie a know how tecnologico e a un mercato che lavora con catene e negozi indipendenti, dove i monomarca non hanno spazio: «Due barriere che implicano approccio specialistico come solo noi italiani sappiamo dare» chiude il ceo.
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