Marcolin offrirà 200 euro al mese per la baby sitter

Longarone. Al via il progetto di conciliazione vita-lavoro A 110 operai verranno distribuiti 285 mila euro in 2 anni
Di Paola Dall’anese
Servizio n.81466: 13 Settembre 2010 - Zona industriale Villanova di Longarone - LONGARONE (Belluno) - Inaugurazione nuovo stabilimento Marcolin occhiali - Una veduta esterna dello stabilimento - - - fotofecaberlotto
Servizio n.81466: 13 Settembre 2010 - Zona industriale Villanova di Longarone - LONGARONE (Belluno) - Inaugurazione nuovo stabilimento Marcolin occhiali - Una veduta esterna dello stabilimento - - - fotofecaberlotto

LONGARONE. A 110 lavoratori sui 600 dipendenti di Marcolin a Longarone arriveranno i rimborsi per aver usufruito dei servizi per l’infanzia e l’assistenza domiciliare per i loro anziani. Si tratta in media di circa 200 euro mensili ciascuno che saranno prelevati da un fondo di 285mila euro da dividere in un biennio fino ad esaurimento.

È il progetto di conciliazione vita-lavoro che è stato presentato da azienda, rsu e organizzazioni sindacali l’anno scorso e qualche mese fa approvato dal ministero. «Si tratta del primo progetto di questo tipo in provincia di Belluno», commentano Denise Casanova della Filctem Cgil e Milena Cesca della Femca Cisl.

«Le risorse per questo progetto erano state stanziate nel 2012, dopo tre anni di assenza del fondo», spiega tutti i passaggi Casanova. «L’8 novembre 2012 abbiamo presentato il piano. L’approvazione, dopo una bocciatura iniziale (relativa alla richiesta di flessibilità in entrata e in uscita), è arrivata nel febbraio scorso e da qui ci sono stati concessi dei voucher, cioè delle risorse per l’acquisto, da parte dei lavoratori, di prestazioni per poter conciliare la vita privata con quella lavorativa: a chi serve la badante magari per un papà anziano, oppure la baby sitter fino a 13 anni di età, o l’asilo nido. Per questo progetto sono stati stanziati quindi 285 mila euro che dovranno essere distribuiti in due anni. L’azienda ha iniziato pagare le prime fatture a settembre con valore retroattivo a partire dal giugno scorso», precisa Cesca.

I dipendenti sono stati individuati tra tutti i lavoratori a cui è stato distribuito un questionario per conoscer quale era il servizio di cui avevano necessità. Successivamente, è stato quindi stilato un elenco dei lavoratori aventi diritto.

Il progetto è stato redatto dalla cooperativa Farcoop di Venezia. «Il governo aveva stanziato a livello nazionale 15 milioni di euro nel 2012 ma quest’anno di questi fondi non c’è già più traccia. La nostra speranza è che possano esserci ancora delle risorse per i prossimi anni, altrimenti si rischia di veder sfumare questa grande opportunità per i lavoratori», dicono Casanova e Cesca. «Facendo un lavoro di squadra siamo riusciti ad ottenere questo risultato importante», conclude la referente della Filctem.

Intanto anche la Marcolin insieme alla Fedon ha deciso di aderire al fondo di solidarietà creato dalle associazioni di categoria. Nella busta paga di novembre i lavoratori che lo vorranno, tramite l’accordo fatto, potranno devolvere un’ora di lavoro a chi non ha un impiego e l’azienda si è impegnata a versare almeno la stessa somma raccolta dai lavoratori. «Si tratta di un’iniziativa positiva, visto che il fondo fa fatica a decollare: abbiamo bisogno di rimpinguare le casse», conclude Cesca.

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