Mare in burrasca, annega un pizzaiolo

Ferdinando Imperati, 45 anni di Ponte nelle Alpi, fa il bagno assieme alla figlia e a due sue amiche nonostante sventolasse la bandiera rossa. Le ragazze salvate dai bagnini
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - SANTA MARGHERITA CAORLE - SPIAGGIA LIBERA VIA LEPANTO DI FRONTE AL CIVICO 21
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - SANTA MARGHERITA CAORLE - SPIAGGIA LIBERA VIA LEPANTO DI FRONTE AL CIVICO 21

PONTE NELLE ALPI. Una tragedia assurda quella costata la vita ieri a Ferdinando Imperati a Caorle. È accaduta alle 13, nello specchio di spiaggia libera che si torva in viale Lepanto, a Porto Santa Margherita. Ferdinando Imperati, 45 anni, pizzaiolo originario della cittadina napoletana di Agerola ma residente a Ponte delle Alpi, nella frazione di Polpet, è morto annegato facendo il bagno con il mare in burrasca. Salve due adolescenti di appena 15 anni, amiche della figlia che, fortunatamente, aveva già guadagnato la riva. Hanno rischiato la vita i 5 bagnini del Consorzio Psm Spiagge che hanno sfidato le onde per poter trarre tutti in salvo, e uno di loro ha avuto un leggero malore.

L'esame necroscopico è stato eseguito ieri pomeriggio nella cella mortuaria presso il cimitero di via Traghete, a Caorle, su disposizione della magistratura della Procura di Pordenone. Nessun dubbio per il medico legale chiamato ad analizzare la salma, Antonello Cirnelli. Il pizzaiolo bellunese proveniente dalla Campania è morto annegato. È stata, quella di Ferdinando Imperati, una morte orribile. Testimoni hanno riferito ai carabinieri di Caorle, che hanno condotto l'inchiesta, e ai marinai della Guardia costiera che non c'erano le ideali condizioni per fare il bagno. Sul pennone era issata bandiera rossa.

Eppure la sfida alle onde c'è stata ugualmente. Da una parte Ferdinando Imperati, dall'altra tre giovanissime ragazze: la figlia di appena 15 anni e due sue amiche, che si trovavano con lei. Imperati le ha raggiunte sulla spiaggia di Porto Santa Margherita perchè la figlia e le amiche si trovavano in vacanza in città. Ma non era la giornata giusta per fare il bagno. La moglie del pizzaiolo era rimasta nel Bellunese, Giulia Casanova ha saputo nel primo pomeriggio della disgrazia. La figlia di Ferdinando è riuscita a guadagnare la riva in pochi minuti, vista la difficoltà nel nuotare. Imperati e le altre due adolescenti, invece, sono state spinte al largo dal mare grosso. E un'onda è stata micidiale. Dopo l'impatto con questa il pizzaiolo ha sicuramente perduto i sensi, mentre i bagnini si sono accorti della situazione e sono accorsi a soccorrere le due ragazze, che si trovavano più vicine.

Le onde avevano spinto tutti e tre in un punto dove la profondità era di almeno due metri: non si toccava. I due addetti al salvataggio che operano in quella zona sono stati raggiunti da tre colleghi. I cinque bagnini hanno quindi salvato le due ragazze e poi individuato Imperati, trascinandolo faticosamente a riva. Nel frattempo un'ambulanza del Suem 118 di Caorle aveva già raggiunto il luogo dell'emergenza. Gli operatori sanitari hanno assistito le ragazzine, mentre altri hanno tentato l'impossibile per Ferdinando Imperati. Dopo un'ora di faticosi tentativi il pizzaiolo è stato dichiarato morto.

È il secondo morto per annegamento a Caorle, nel giro di pochissimi giorni; e l'estate è appena cominciata. Ferdinando Imperati lavorava allo Chalet San Vito da qualche giorno, fino a un mese fa era al Pizza Sprint, di via Roma a Limana. Qui ha lavorato per 6-7 mesi e la titolare gli stava ancora corrispondendo le indennità di Tfr. Si era licenziato perchè voleva cambiare lavoro. Ha trovato la morte, invece, in un giorno sereno e di festa. In una giornata nella quale fare il bagno sembrava, più che un divertimento, una sfida al destino. Al maledetto destino.

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