Mariech alla guida della sezione Ana
FELTRE. Lo zaino è passato di spalla. Stefano Mariech è il nuovo presidente della sezione Ana di Feltre. La sua elezione è stata annunciata durante le battute finali dell’assemblea generale di soci e delegati, dopo l’annullamento della sfilata per colpa del maltempo.
Non c’è stato nessun effetto sorpresa, visto che quello di Mariech era l’unico nome sulla lista dei candidati. Su 229 schede e 215 voti validi, in 200 hanno voluto accordargli la loro fiducia. Lo spoglio è stato rapido, l’annuncio applauditissimo dalla platea dell’auditorium delle Canossiane, costellato di cappelli verdi.
«Voglio ricordare quel che ho letto in questi giorni nelle pagine del compianto William Faccini», esordisce il 12º presidente sezionale, emozionato ma con la voce ferma, «nel suo libro il maestro cita una lettera del colonnello Sassi al fondatore della sezione feltrina Giuseppe Collarini: “Se la cerimonia inaugurale ha avuto tanta forza e ha fatto conoscere a tutti quanto semplice è l’animo alpino, si deve all’amorevole opera delle sezioni Ana”. Il mio impegno è un dovere morale di riconoscenza verso chi ha costruito questa credibilità: lavoreremo assieme per raggiungere il traguardo dei cent’anni (nel 2026). Solo con l’aiuto di tutti voi, nulla di quanto ho ereditato sarà perduto. Ringrazio Carlo (Balestra, il presidente uscente) per avermi spronato e aver creduto in me».
Dopo il passaggio simbolico dello zaino e le strette di mano, il primo benvenuto è del custode della città Paolo Perenzin: «Da piccolo ho fatto un’escursione con William sull’Ortigara. Rovistando tra i sassi ho trovato una spina dorsale. Penso spesso a ciò che è avvenuto lassù in tempo di guerra. Per questo resto basito quando leggo sui giornali che qualcuno vorrebbe sospendere Schengen, senza pensare che è stata una delle più grandi conquiste fatte dalla lotta per i diritti di tanti uomini e donne. Sono proprio le frontiere nazionali ad aver dato dato origine ai tremendi conflitti del Novecento».
Sullo stesso tema interviene il presidente dell’Unione montana, Federico Dalla Torre: «Chi arriva nel nostro Paese sta scappando da una guerra, ma siamo talmente annebbiati da non rendercene conto».
Nicola De Stefano della Prefettura esalta «solidarietà e coesione come due valori comunitari da coltivare in ogni contesto», l’assessore regionale Elena Donazzan esorta ad «amare e trasferire la storia, per dare una senso al nostro operare quotidiano», mentre a lanciare l’avventura di Mariech c’è anche Giuseppe Parazzini, ex presidente nazionale.
«Le grandi cose avvengono quando un conduttore esercita un comando politico, che secondo Aristotele è quello di un uomo libero fra uomini liberi», cita il sindaco, «questo ha fatto Carlo e altrettanto auguro di fare anche a Stefano».
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