Marmolada, accordo tra impiantisti e ambientalisti: mai più eliski
ROCCA PIETORE Un accordo che farà la storia della Mamolada. Dopo anni di conflitti, la società “Marmolada”, che gestisce la funivia, e il movimento ambientalista “Mountain Wilderness” hanno sottoscritto un accordo che vede addirittura l’azienda della famiglia Vascellari mettere al bando l’eliski, dal quale peraltro non ha proprio nulla da guadagnare.
«In data 27 dicembre a Malga Ciapèla l’associazione Mountain Wilderness Italia rappresentata dal portavoce Luigi Casanova e la Società Marmolada rappresentata da Mario Vascellari hanno condiviso l’avvio in tempi brevi di una serie di confronti a tutto campo, che avranno come scopo la presentazione di linee guida per lo sviluppo qualitativo, la difesa e la valorizzazione dell’intero gruppo della Marmolada», si legge in una nota diffusa ieri, che lascia intravvedere una cooperazione più unica che rara nel contesto delle Alpi. L’accordo prevede, tra l’altro, che le linee guida troveranno cornice ideale nei riferimenti specifici dettati dalla Convenzione delle Alpi e dall’Unesco. Come spiegano Vascellari e Casanova, Mountain Wilderness e società Marmolada srl: «Con questo impegno costruttivo intendono fare del gruppo della Marmolada un laboratorio di idee e proposte concrete capace di divenire laboratorio pilota all’interno dell’arco alpino».
Importante, anzi strategica l’altra clausola. «Va da se che, da subito, il programma non sia compatibile con la pratica dell’eliski e che sulla Marmolada tale pratica non sarà più praticata». Vascellari e Casanova si dicono certi che «questo laboratorio sarà capace di produrre nuove prospettive nel lavoro e nel turismo, nella viabilità della zona e nella coltivazione del patrimonio territoriale, non solo perché l’investimento proposto coprirà settori fino ad oggi sottovalutati ma anche e perché riuscirà a legare in modo più deciso le popolazioni locali al loro territorio e alla loro identità». Significativo il supplemento di riflessione di Casanova. «Questo accordo potrebbe in poco tempo riportare la Marmolada ad essere davvero la Regina delle Dolomiti». Casanova è altresì convinto che: «Si porterà il mondo politico a sostenere nuove linee di sviluppo del turismo e dell'economia che gravita attorno al massiccio della Marmolada, nel pieno rispetto dell'ambiente naturale e del paesaggio».(f.d.m.)
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