Marmolada, concerto in vetta per i 150 anni
CANAZEI. Una cosa è certa: quello della Musega Auta Fascia di Canazei, ieri a mezzogiorno sulla Marmolada, è stato il concerto più alto delle Dolomiti, anche perché più su della Regina non si poteva andare.
Ieri l'occasione erano i 150 dalla prima salita della Marmolada: era il 28 settembre del 1864, ore 10 e 37 per essere precisi, cioè il momento esatto in cui - ieri mattina - Aurelio Soraruf ha stappato una bottiglia di spumante a Capanna Penia, in onore di Paul Grohmann che salì per primo con i cortinesi Angelo e Fulgenzio Dimai. Gli altri sono arrivati dopo: circa 200 persone tra musicisti, guide e appassionati di montagna che hanno voluto festeggiare in vetta la Regina.
I puristi dell'alta quota stiano tranquilli: nessun elicottero si è alzato in volo per questo evento, tranne il mini-apparecchio di Lizio Rizzi che però si è limitato a volteggiare in quota un paio di minuti per le riprese video. Quindi tutti con lo zaino in spalla per portare ai 3.343 metri di Punta Penia trombe, tromboni, tamburi, piatti, clarinetti e naturalmente i costumi della banda. Pareva che le ragazze, in vista dell'evento, fossero dubbiose, invece eccole lì – numerose – in cordata sul ghiaccio con le guide fassane coordinate da Martin Riz e Stefano Valentini.
Dovevano suonare due pezzi, perché l'alta quota (e la salita lungo il ghiacciaio) tagliano il fiato. Questo almeno era il programma, ma alla fine la Musega (che poi vuole dire Banda) ha suonato per almeno mezz'ora.
Un'altra cosa (quasi) certa: è stata la giornata più bella dell'estate. E non solo perché c'era la musica, ma perché un cielo così azzurro in quest'estate grigia non si era visto mai.
Dicevano, i montanari veri, quelli che si danno appuntamento a Capanna Penia e magari arrivano dal cielo (con il parapendio) che bisognava festeggiare l'anniversario dei 150 anni per vedere il sindaco lassù. Vero. Tanto che il primo cittadino di Canazei, Mariano Cloch, ha confessato: «E' la prima volta che salgo quassù». Ma di sicuro non sarà l'ultima (la punta della Marmolada è in territorio trentino). Prima volta (con soddisfazione) anche per Enzo Lorenz, presidente dell'Apt ladina, che ha organizzato l'evento assieme al Comune: «Queste sono le cose che fanno bene alla nostra valle». Ma la Marmolada è una montagna difficile, che non si concede facilmente (di fatto è un'enorme barriera dove si fermano le nuvole provenienti da sud) e in val di Fassa sono molti quelli che non sono mai saliti in vetta. Per questo Martin Riz (la guida) teneva tanto all'evento di ieri. E gli hanno detto: «Ora non aspettate i 200 anni per rifarlo...».
A raccontare di quel giorno in cui Grohmann arrivò su Punta Penia c'era il grande alpinista di Vigo, Bruno Pederiva. E in vetta c'era pure Mario Prinoth, altro grande scalatore. Due che di solito salgono lungo la parete sud (vertiginosamente verticale) ma ieri sono saliti sul versante nord, assieme agli escursionisti, lungo il percorso dei pionieri. Per ricordare i due ampezzani che salirono con Grohmann sulla Marmolada sono giunti da Cortina anche alcuni Scoiattoli, tra cui il presidente Alberto Gaspari che è anche il pronipote di Angelo Dimai: «Era il padre del mio bisnonno» ha raccontato.
Feste a parte la Marmolada attende dalla provincia autonoma di Trento un piano di sviluppo senza del quale – sul ghiacciaio – non è possibile alcun investimento. Canazei vorrebbe un impianto fino a Punta Rocca (Punta Penia resterebbe immacolata), la provincia vorrebbe fermarsi più sotto. Ieri Cloch ha detto che l'obiettivo, per tutti, deve essere quello di mettersi d'accordo.
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