«Marmolada consegnata a Vascellari»

Soraperra (ora presidente delle funivie trentine) attacca: «Noi presenteremo un nostro progetto, ma il piano non va»
Di Andrea Selva

CANAZEI. «Così vogliono consegnare la Marmolada alla famiglia Vascellari: solo loro infatti possono avere interesse a investire in un “piano monco”, che non prevede la possibilità di salire a Punta Rocca, cioè in cima alla Regina, dove ogni turista vuole andare. Perché? Semplicemente perché a Punta Rocca loro ci sono già, con le loro funivie (della società Tofana Marmolada, ndr) e con il piano della Provincia di Trento non ci sarà nessuno a fare concorrenza agli impiantisti veneti ». L’ar chitetto Enzo Soraperra si spinge oltre: «Vascellari è un ostacolo per lo sviluppo della Marmolada, perché l’arrivo di nuove infrastrutture va contro i suoi interessi». Da qualche mese ormai Soraperra, che è anche in consiglio comunale a Canazei e nella speciale commissione Marmolada, cura in qualità di presidente gli interessi delle Funivie Fedaia Marmolada srl, che fa capo alla famiglia Graffer e che è proprietaria del vecchio impianto che dal passo Fedaia (versante trentino) sale a Pian dei Fiacconi. E’ lui quindi, Soraperra, ad annunciare che la società trentina sulla Marmolada vuole restare protagonista: «La nostra concessione scade a fine 2014 - spiega - ma prima della scadenza presenteremo un progetto per rinnovare il nostro impianto e chiederemo che la nostra concessione venga quindi prorogata. Ci sono tutti gli elementi per contare che questo avvenga» spiega l’architetto. Ma l’impianto a cui pensa Soraperra non è quello disegnato sulla cartografia della Provincia (e che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi sul Trentino): «Solo se il nuovo impianto potrà arrivare a Punta Rocca, come già voleva il Comune di Canazei, ci sarà qualcuno che potrà investire nell’operazione, altrimenti l’unico ad avere interesse sarebbe proprio Vascellari, per tutelare la sua posizione attuale. E dire che i clienti della società veneta arrivano proprio dalla valle di Fassa, visto che l’Agordino non è in grado di fornire grandi numeri. Con il progetto della Provincia di Trento ci guadagna solo lui. E poi, con quell’arrivo a Sass Bianchet, in mezzo alle rocce, pare un progetto idoneo solo per l’inverno, mentre i numeri dimostrano che la Marmolada vive soprattutto d’estate». Intanto Soraperra cerca interlocutori diversi dagli imprenditori veneti: ad esempio la Sitc che potrebbe essere della partita assieme ad altri investitori trentini e altoatesini. E mentre si apre il dibattito sul piano di sviluppo della Marmolada (che è stato predisposto dalla giunta provinciale, ma deve ancora essere approvato ) l’architetto Soraperra sostiene che qualsiasi intervento deve passare attraverso un piano attuativo “in grado di equilibrare tutto il sistema di infrastrutture che ruotano attorno alla Regina delle Dolomiti”.

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