Marmolada, dal ghiaccio spunta una bomba

L’Esercito recupera l’ordigno inesploso della Prima guerra mondiale  Portato via con un elicottero per farlo brillare. La scoperta di due turisti
ROCCA PIETORE. È stata recuperata dall’Esercito, con un elicottero militare, la bomba inesplosa che, alla vigilia di Ferragosto, era stata scoperta da due giovani fassani, Maicol e Marco, a quota 2800 metri del ghiacciaio della Marmolada. Ieri mattina sono intervenuti, sopra la conca di Pian dei Fiacconi, gli artificieri del secondo reggimento genio guastatori alpini, appartenenti alla Brigata Julia.


Il proiettile risale alla Prima Guerra mondiale e risulta di 210 mm. È stato riportato alla luce dallo scioglimento del ghiacciaio e, secondo quanto avevano riferito i due escursionisti ferragostani, “stava per rotolare lungo il versante”. L’ordigno era molto pericoloso, trovandosi lungo un percorso frequentato, in questi giorni, dai numerosi appassionati di montagna.


I carabinieri di Canazei, allertati per questa presenza, si sono subito rivolti alle truppe alpine che hanno provveduto all’immediata attivazione delle procedure di bonifica.


«Di fatto, con questa iniziativa – commenta il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani – inizia la bonifica del ghiacciaio». Le indiscrezioni dei giorni scorsi facevano intendere che di bombe ce ne sarebbero state due, in realtà ne è emersa soltanto una.


“Centenarium”: così è stata chiamata l’operazione, molto complessa, che ha mobilitato gli artificieri dell’Esercito appartenenti al secondo reggimento genio guastatori alpini di Trento, gli elicotteri dell’Aviazione Leggera dell’Esercito appartenenti al quarto reggimento “Altair” di Bolzano, la Croce Rossa Militare e le Forze dell’Ordine locali.


La complessità dell’iniziativa è stata data dal fatto che si è operato su un terreno soggetto a repentini cambi delle condizioni atmosferiche, estremamente insidioso.


Siamo in territorio comunale di Canazei e pertanto le attività si sono svolte sotto il coordinamento del Commissariato del Governo di Trento ed il controllo del comando Forze Operative nord di Padova. L’intervento dei militari si contestualizza nel più ampio contesto delle attività dell’esercitazione “Marmolada” dove sono impiegati assetti specialistici delle Truppe Alpine, che stanno conducendo un addestramento al movimento, alla sopravvivenza ed al soccorso su ghiaccio.


Ieri mattina, per evitare ogni pericolo, turisti ed escursionisti sono stati tenuti a debita distanza; l’operazione si è conclusa con successo alle 14.10.


Tre le fasi che hanno caratterizzato la “missione”. I militari hanno provveduto anzitutto ad una ricognizione sul posto, quindi al riconoscimento e alla valutazione della situazione che si presentava e alla messa in sicurezza da parte degli specialisti.


L’ordigno è stato prelevato da un elicottero e portato a valle, in una cava, dove è stato neutralizzato. Il comando militare ha spiegato che si tratta di un’attività ormai consolidata per l’organizzazione di Protezione civile degli Enti Locali e che si ripete costantemente nelle cinque Province del Nord Italia, tra le quali Belluno, dove opera il 2. reggimento genio guastatori alpini per la bonifica del territorio da ordigni bellici inesplosi. La bonifica del territorio da residuati bellici rientra – viene precisato in una nota – tra le competenze istituzionali dell’Esercito che, grazie alla “duplice capacità” , oltre ad intervenire nei casi di pubbliche calamità ed utilità in ogni momento, coopera con le Autorità civili su tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale ed agisce anche nei diversi Teatri Operativi esteri.


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