Martedì a Lorenzago l’addio ad Angelo Costola

Fissata la data delle esequie dell’ex primario del Suem. De Bona: «Sempre a disposizione». Toscani: «Gli consegnai il Leone del Veneto per riconoscenza»
Di Paola Dall’anese
san vito di cadore, 11 dicembre 2007 convegno internazionale sulla montagna
san vito di cadore, 11 dicembre 2007 convegno internazionale sulla montagna

BELLUNO. Si svolgeranno martedì alle 15.30 a Lorenzago di Cadore i funerali dell’ex primario del Suem 118 di Pieve di Cadore, Angelo Costola, deceduto venerdì sera a causa della Sla, la malattia che l’aveva colpito due anni fa e che non gli ha lasciato scampo. Il feretro partirà dalla sua abitazione di Lorenzago dove sarà trasferito nei prossimi giorni dall’ospedale di Belluno. La notizia della sua scomparsa è rimbalzata ieri in tutta la provincia, lasciando molti esterefatti e costernati.

Sessantasei anni e una vita piena quella del padre dell’elisoccorso bellunese: piena di impegni professionali ma anche politici e civili.

Dalle battaglie, note a tutti, per ottenere il servizio di soccorso aereo prima, e quello notturno poi, ai suoi incarichi politici, come sindaco di Lorenzago e presidente della Comunità montana fino a consigliere e poi assessore provinciale. «Era sempre a disposizione, sicuramente aveva i numeri per diventare qualcosa di più importante di sindaco o presidente della comunità montana, perché aveva la voglia, la passione, peraltro contagiosa, e l’amore per il suo territorio che lo rendevano protagonista quando si impegnava su qualcosa», ricorda Oscar De Bona che si è trovato spesso faccia a faccia nell’agone politico con Costola. «Con lui se ne va uno che ha dato molto alle terre alte come il Cadore, ma non solo. Lui era quel politico di cui sentiamo molto il bisogno di questi tempi, cioè che guarda alle cose che uniscono e non a quelle che dividono», aggiunge De Bona che conosceva l’ex primario dal 1985, «da quando sono diventato vice presidente della Provincia. Malgrado le campagne elettorali in cui ci siamo confrontati non siano state prive di screzi, tra noi c’era amicizia e stima».

Vivo dispiacere per la morte di Costola arriva anche da Matteo Toscani che lo scorso Natale ha consegnato un Leone del Veneto all’ex primario come riconoscimento del consiglio regionale per quanto fatto col Suem. «Ho sempre apprezzato in Angelo Costola la preparazione professionale, l’impegno e l’attaccamento al territorio, in particolare al Cadore», dice Toscani. «Soprattutto in lui c’erano una profonda tenacia e determinazione con cui portava avanti le sue battaglie. In passato avevo avuto qualche scontro, ma sempre nel rispetto reciproco. Dopo diverso tempo, ho incontrato l’ex primario a Falcade l’estate scorsa e lì mi rimproverò di non essere andato a trovarlo. Così ho mantenuto la promessa: ci siamo visti a casa, in ospedale e all’hospice. Un mese fa ci sono andato con Flavio Tosi e abbiamo parlato dell’ipotesi dello spostamento dell’elisosccorso. Ed è lì che presi l’impegno a combattere fino in fondo perché ciò non accadesse: alla fine il suo sostegno mi ha dato forza. Speravo avesse ancora il tempo per vedere la bozza del progetto della nuova base che gli avrei portato, ma purtroppo non è andata così». Infine Toscani raccoglie la proposta di Fabio Bristot di dedicare la base del Suem all’ex primario «e mi impegnerò affinché questo avvenga».

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