Martino a processo, dodici capi d’accusa
FELTRE. Un’ora abbondante è servita al pubblico ministero Antonio Bianco ed alla difesa con l’avvocato Anna Casciarri (studio Paniz) per la discussione. Un’altra al giudice delle udienze preliminari Aldo Giancotti per decidere. Verso le 11di ieri la sentenza: Nino Martino, direttore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, sarà processato. Ed ha fissato la prima udienza per il 19 settembre davanti ai giudici del collegio.
Dodici le contestazioni nel corposo capo d’accusa stilato dal sostituto procuratore Antonio Bianco: cinque episodi di truffa, quattro per peculato, due per falso ed uno per turbativa d’asta. Il tutto nel periodo tra l’ottobre del 2007 ed il maggio 2011.
Com’è noto, l’inchiesta è scattata poco meno di un anno fa, quando un esposto anonimo (si presume di un ex dipendente), arrivato in procura, segnalò le presunte irregolarità. Gli uomini della Guardia di Finanza, su disposizione del pm Bianco, effettuarono alcune perquisizioni nella sede dell’Ente Parco, nell’abitazione di Martino e all’Università del Molise dove il direttore del Parco teneva lezione in alcuni master. Poi, a seguito dei primi risultati dell’indagini, il pm iscrisse nel registro degli indagati il nome di Martino con varie ipotesi d’accusa.
La truffa, secondo le contestazioni della procura, si sarebbe concretizzata in cinque differenti episodi: Martino si sarebbe fatto rimborsare dall’ente Parco i viaggi fatti in Molise per tenere lezioni ad un master per il quale sarebbe già stato spesato dall’Università. Quattro, invece, gli episodi di peculato: tre per aver usato la carta di credito dell’Ente per pagare pranzi, vitto e altro durante le trasferte per i master ed uno per aver utilizzato l’auto dell’Ente per raggiungere il Molise. Due gli episodi di falso che si sarebbe concretizzato nell’aver indotto in errore il pubblico ufficiale che gli aveva rimborsato le spese non dovute in Molise. Infine l’accusa di turbativa d’asta perché, approfittando della sua qualifica, avrebbe favorito un amico romano, M.C., nel bando per l’appalto della cartellonistica all’interno dell’Ente Parco.
Nel frattempo, la notizia del rinvio a giudizio del direttore Martino è arrivata poche ore più tardi al presidente dell’Ente Parco, Benedetto Fiori, che ha così commentato: «Non è certo una buona notizia anche perché speravo che Martino venisse subito assolto. Per la verità non conosco nemmeno le accuse, in dettaglio, che la procura gli contesta. Abbiamo, comunque, tutti fiducia nell’operato della magistratura».
Dunque, la prima udienza del processo è stata fissata per settembre davanti al collegio, formato dal presidente Sergio Trentanovi e dai giudici a latere Antonella Coniglio ed Elisabetta Scolozzi.
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