Mascheratura della torre l’Ascon ottiene la proroga

Busche, la ditta avrà tempo fino a ottobre per realizzare la vela frangipolveri Il sindaco Balen: «Se le promesse non saranno mantenute, faremo i nostri passi»

CESIOMAGGIORE. Avrebbe dovuto consegnare i lavori finiti e rifiniti di interventi di mascheramento dell’impianto a inizio gennaio 2016, la ditta Ascon che gestisce il cantiere ex Merotto a Busche. Ma l’azienda ha chiesto e ottenuto dal Comune la proroga a ottobre 2016, concessa dall’ente ai sensi della normativa urbanistica «in considerazione della mole dell’opera da realizzare e delle sue particolari caratteristiche tecniche e costruttive».

Ma il dubbio, trasversale agli stessi amministratori e soprattutto ai residenti più direttamente coinvolti, è che la vela frangipolveri e frangirumori, promessa e prescritta dagli organismi interessati, alla fine non venga realizzata. Magari solo sostituita da sistemi alternativi, meno costosi ma anche meno efficaci. Come la messa a dimora di giovani alberi, cosa effettuata di recente, sull’alzaia del cantiere. E non si esclude che la ditta produca una variante al proposito.

«Quello che fa riflettere», dice il capogruppo di Cesio sviluppo e territorio, Carlo Vigna, «è che stiamo parlando di un’opera, quella di mascheramento dell’impianto, che non mi risulta ancora iniziata. C’è stato un tempo utile di cinque anni per iniziare a costruirla. E fa riflettere che l’autorizzazione all’epoca era stata rilasciata dagli enti competenti anche sulla base di queste prescrizioni, ad oggi non ancora realizzate, ma determinanti per quanto riguarda un intervento di riqualificazione ambientale programmato. Il dubbio sorge spontaneo: se dopo cinque anni la costruzione della mascheratura, che serve a ridurre polveri e rumori, non è ancora iniziata, come mai il Comune concede un’ulteriore proroga de plano?»

Il permesso di costruire risale al 2011, con termine per la conclusione dei lavori entro il 2014. Questo è stato prorogato poi di due anni dal decreto Sblocca Italia, targato Monti. Con l’inizio del 2016 scade anche questo ultimo termine. Su domanda delle ditta è stata richiesta un’ulteriore proroga dal Comune fino a ottobre 2016, data in cui scade l’autorizzazione paesaggistica.

La ditta Ascon, nel 2013, aveva concordato con il Comune, in sede di approvazione del progetto, un investimento di 250 mila euro a ristoro della comunità cesiolina che ospita l’impianto produttivo. Gli enti preposti come soprintendenza, Genio civile e Usl, avevano dato delle prescrizioni per il mantenimento dell’impianto in tale sito per abbattere le polveri e assorbire le rumorosità degli impianti. Prevedendo il mascheramento dell’impianto, le barriere di protezione, le alberature, il trattamento delle acque e altro ancora. Ma in Comune, oltre alla richiesta di proroga, non è arrivata alcuna variante.

«A quanto mi risulta, però, di progetto vele a protezione ambientale non si è più parlato», dice il sindaco Michele Balen. «Potrebbe essere ritirato e ciò comporta la produzione di una variante. In questo periodo la ditta ha provveduto a una piantumazione sull’alzaia dell’argine che non sembra efficace ai fini della mitigazione ambientale. Quello che era stato promesso, invece, era un sistema filtro che riducesse l’emissione di polveri e rumore. Se le promesse non saranno attese, il Comune, per quanto consentito dalla legge, farà i suoi passi, in collaborazione con gli altri organismi ai quali spetta un vero e proprio intervento di controllo e monitoraggio rispetto alla mancata ottemperanza alle prescrizioni assegnate e non mi risulta decadute».

Laura Milano

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